Lucia aveva denunciato più volte quell'uomo, ma il tribunale di Napoli nord aveva di recente archiviato la procedura. «Un terribile errore di valutazione da parte dell'autorità giudiziaria - sottolinea Maria Carillo, responsabile della casa famiglia di Scafati che ospita la donna violenta dal suo ex -. Quell'uomo aveva continuato ad importunarla, aveva anche aggredito dei suoi parenti. Lei si era vista costretta a presentare nuove denunce ai carabinieri che avevano trasmesso gli atti alla procura di Nocera Inferiore per avviare un nuovo procedimento».
«Non avremmo mai immaginato tanta violenza», prosegue Carillo che gestisce una struttura per donne vittime di violenza dai servizi sociali del comune di Giugliano per tenerla lontana dall'ex compagno che lei aveva più volte denunciato.
Ieri mattina le operatrici della casa famiglia sono andate a riprendere la ragazza per riportarla in comunità. È una donna distrutta, terrorizzata. «Non ci sono parole - racconta la referente del centro - per descrivere il suo stato d'animo. Aveva addirittura i capelli strappati, ferite e contusioni ovunque. È stata picchiata per tutta la notte, in auto, davanti alla bambina. Lei ha più volte tentato di liberarsi, aprendo la portiera per buttarsi giù dalla macchina, ma lui non le ha dato scampo».
In quella casa di accoglienza la ragazza, 28 anni, si trovava bene, grazie anche alla disponibilità delle operatrici che si prendevano cura di lei e di sua figlia. Le stesse operatrici che, domenica sera, e per tutta la notte successiva, hanno collaborato con le forze dell'ordine per rintracciare la donna. «Dobbiamo ringraziare i carabinieri di Scafati se è ancora viva», sottolinea la responsabile della comunità.
«La ragazza, domenica, era andata a pranzo a casa della sorella, a Napoli. Eravamo tranquille quando, alle 23, non l'abbiamo vista rientrare perché era stata lei stessa a chiamarci per dire che avrebbe fatto un po' più tardi. Era una persona affidabile». Nessuno, nella casa famiglia, immaginava che la ragazza fosse in pericolo e che, vicino a lei, in quel momento c'era il suo ex compagno che la minacciava. «Abbiamo iniziato a preoccuparci solo quando abbiamo visto i carabinieri in comunità». Una telefonata anonima al 112 aveva fatto scattare l'allarme. «È in pericolo, aiutatela». Il tenente Gennaro Vitolo non aveva esitato ad avviare le ricerche.
«Il militare - spiega la Carillo - conosceva la ragazza e la sua storia. È rimasto per tutta la notte in contatto con noi per avere sue notizie. Se non fosse stato per lui e per i suoi uomini Lucia sarebbe morta, ne sono sicura».
È stato proprio Vitolo a coordinare da Scafati il lavoro di ricerca della giovane mamma e della sua bambina, a monitorare la localizzazione del suo cellulare, ad avvisare i colleghi dei reparti competenti per territorio, una volta individuata la cella alla quale il telefono della donna si agganciava, prima a Pozzuoli e poi a Giugliano, nei pressi di casa della madre dell'ex compagno. «La donna - conferma la Cirillo - è stata trovata proprio in quella casa dove è stata anche violentata. Se i carabinieri di Scafati non avessero allertato i colleghi della zona, non oso immaginare cosa le sarebbe accaduto».
Orrore a Napoli, sequestrata e seviziata dall'ex: «Aveva denunciato l'aguzzino, poi i giudici hanno deciso di archiviare»
di Daniela Faiella
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. :
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