Nicotina liquida di contrabbando nel Napoletano, convalidato il sequestro

Nicotina liquida di contrabbando nel Napoletano, convalidato il sequestro
di Marco Di Caterino
Sabato 27 Ottobre 2018, 12:08 - Ultimo agg. 19:59
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«Nessun lavoratore in nero e regolarità delle procedure seguite»: lo afferma in una nota la Niswa & Vida Farma, azienda di Melito coinvolta nell'operazione della Gdf contro l'importazione illegale dalla Cina di nicotina liquida per le sigarette elettroniche, i cui esiti sono stati resi noti dagli investigatori due giorni fa. Replicando alle accuse mosse nell'inchiesta, la ditta evidenzia «la massima e completa disponibilità nel fornire alla Guardia di Finanza tutta la documentazione richiesta» e il fatto che il materiale sequestrato sia stato «ritirato solo per accertamenti e, da quanto abbiamo riscontrato, nessun profilo di tossicità è stato rilevato dalle analisi effettuate a cura dell'organo accertatore».
 

Intanto, nell’ambito dell’inchiesta sul reato ipotizzato di frode fiscale, c’è da registrare la convalida del sequestro (comunicato al legale dell’azienda coinvolta con posta elettronica certificata) di circa 36 litri utili a produrre almeno 200.000 boccette di prodotto che, come hanno accertato i militari della Guardia di Finanza, veniva acquistata dalla Cina a circa 50/60 euro al litro con falsa documentazione riportante l’indicazione di prodotti diversi dalla materia prima in questione. Un modo questo, per non pagare all’erario l’accisa di 0,3976 euro per ogni millilitro di nicotina.

La frode è stata scoperta perché alcune fiale del prodotto, con la relativa fattura di acquisto che riportava la dicitura oli essenziali (sgravati dall’accisa di circa 0,40 cent) sono state analizzate presso il laboratorio dell’Agenzia delle Dogane, che ha accertato che si trattava di nicotina e che quindi le fatture riportavano il falso. Il sequestro totale, convalidato, riguarda 1.250 litri di prodotto per svapo contenuti in circa 87.000 flaconi, pronti ad essere immessi in consumo in un vero e proprio fiorente mercato parallelo “in nero” ed in totale evasione d’imposta.

Così pure proseguono gli accertamenti sui 26 operai risultati, al momento dell’accesso dei militari delle fiamme gialle, non coperti da assicurazione contributiva, tant’è che la pratica è stata inviata anche all’ispettorato del lavoro per gli opportuni provvedimenti del caso.
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