Più passano le ore e più si complicano le ricerche del 14enne di origine serba adottato insieme a un fratello da una famiglia di Arzano, che lunedì sera è salito di sua volontà sull'auto del padre, che intendeva riprendersi tutti e sei i figli, adottati da tre famiglie della provincia di Napoli, dopo che era stata tolta dal tribunale dei minori la patria potestà ai genitori naturali, all'epoca detenuti per condanne passate in giudicato.
L'uomo avrebbe messo a punto un piano preciso per portarsi via i sei figli minorenni e forse anche la primogenita maggiorenne, attualmente ospite di una casa famiglia nel Casertano.
LA GELATERIA
Gli inquirenti nelle ultime 48 ore hanno visionato, analizzandole, le immagini di quanto accaduto alle 19 del 30 agosto presso la gelateria di via Amendola ad Afragola, dove le tre famiglie adottive e i sei fratelli si erano incontrati per festeggiare il compleanno di uno di loro. I video mostrano l'arrivo del padre naturale alla guida di una vecchia Fiat Croma, che si ferma a meno di due metri dal gruppo dei ragazzini. L'uomo dopo aver aperto entrambi gli sportelli del lato passeggeri, con il motore della vettura al minimo, ha chiamato i figli che si sono avvicinati alla Croma. Dopo qualche attimo si esitazione, quattro di essi sono saliti in auto nella parte posteriore, mentre il quattordicenne si è seduto accanto al posto di guida. Forse il padre naturale ha cercato, in quei brevi momenti, di convincere i ragazzini ad allontanarsi con lui. Sono stati attimi di tempo sospeso. Con i genitori affidatari che con notevole sangue freddo, necessario per evitare ai più piccoli ulteriori traumi, li hanno convinti a scendere dalla Croma.
Tutti, eccetto il quattordicenne che è rimasto seduto accanto al padre naturale, il quale a quel punto ha accelerato e si è allontanato, facendo perdere le sue tracce. In queste ultime settantadue ore, i carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal maggiore Diego Miggiano e i colleghi della caserma di Afragola, diretta dal maresciallo Raimondo Semprevivo, hanno sentito tutti i genitori adottivi e anche la figlia maggiorenne del padre biologico, uscito dal carcere di Santa Maria Capua Vetere nel 2018, con un provvedimento di espulsione dall'Italia mai eseguito perché l'uomo si è dato alla macchia. Gli investigatori, convinti che al momento il quattordicenne non corra pericoli per la sua incolumità, hanno continuato i controlli nei campi rom delle province di Napoli e di Caserta, dove l'uomo in fuga con il figlio potrebbe aver trovato ospitalità momentanea, prima del viaggio verso la Serbia.