«Napoli, soltanto nel centro storico sprecate 745 tonnellate di cibo l'anno»

«Napoli, soltanto nel centro storico sprecate 745 tonnellate di cibo l'anno»
Martedì 21 Novembre 2017, 12:40 - Ultimo agg. 13:25
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Circa 745 tonnellate di rifiuti di cibo l'anno. Questa la cifra dello spreco alimentare nel centro storico di Napoli, ovvero l'equivalente del peso di 75 camion. È quanto emerge dalla ricerca «Il contrasto dello spreco alimentare tra economia sociale ed economia circolare», condotta dal Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università Federico II di Napoli in collaborazione con Qui Foundation, la Onlus sostenuta da Qui! Group impegnata dal 2008 nella lotta allo spreco alimentare, e l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). L'indagine è stata realizzata nell'ambito del progetto «Campania Differenzia» promosso dal Ministero dell'Ambiente e da Anci ed è stata pubblicata dalla casa editrice Giappichelli. L'indagine è stata effettuata su un campione di 984 attività di ristorazione, tra cui ristoranti, mense, bar, pasticcerie e gelaterie. I dati raccolti mostrano che il 70% del cibo sprecato è rappresentato da prodotti invenduti che potenzialmente possono essere ancora consumati.

Sulla base dei dati analizzati, sono state individuate le Onlus presenti sul territorio più adatte per effettuare la raccolta e distribuzione del cibo, facendo incontrare la domanda e l'offerta in modo efficiente. Per facilitare il trasporto degli alimenti, per esempio, si è cercato di mettere in contatto gli esercenti donatori con le Onlus geograficamente più vicine. «Il progetto realizzato nel centro storico di Napoli vuole essere un reale aiuto per tutte le persone e le famiglie del territorio che vivono in condizioni di povertà alimentare -commenta il presidente di Qui Foundation Gregorio Fogliani-. La ricerca mostra che il cibo invenduto, ma ancora utilizzabile per l'alimentazione umana, nel solo centro storico di Napoli ammonta a 2,5 milioni di pasti, una cifra che consentirebbe di sfamare 3.000 individui l'anno. Oggi più che mai, quindi, è necessario fare squadra per creare un modello vincente di contrasto allo spreco. Il network che abbiamo creato con le Onlus e gli esercenti del centro storico di Napoli rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento dell'economia circolare, da noi sempre sostenuta». «L'Università Federico II di Napoli è lieta di aver condotto questa progettualità sperimentale dal carattere innovativo - ha dichiarato il Prof. Marco Musella, Ordinario di Economia Politica presso la facoltà di Scienze Politiche - ed è disponibile a continuare sulla strada iniziata con questa »ricerca-azione« mettendo in campo gli strumenti dell'indagine e le risorse, in particolare quelle umane, anche al fine di sensibilizzare la comunità accademica tutta sulla necessità di continuare ad agire». 

Lo spreco alimentare danneggia anche l'ambiente. La ricerca mostra che nel solo centro storico di Napoli lo spreco di cibo ammonta a 1,5 milioni di metri cubi di acqua, l'equivalente necessario a riempire 650 piscine olimpioniche, e a poco più di 1000 tonnellate di CO2.
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