Napoli, Sos dei farmacisti: «Siamo
disperati: bombole di ossigeno finite»

Napoli, Sos dei farmacisti: «Siamo disperati: bombole di ossigeno finite»
Venerdì 13 Novembre 2020, 14:21 - Ultimo agg. 14 Novembre, 12:10
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L'allarme arriva dal presidente di Federfarma Napoli, Riccardo Maria Iorio: «Abbiamo incessantemente richieste di ossigeno nelle farmacie; persone comprensibilmente disperate ed impaurite alle quali, purtroppo, dobbiamo rispondere quasi sempre negativamente. A poco è valso l'appello di riconsegnare le bombole in farmacia: ormai la domanda è di gran lunga superiore all'offerta. Molti farmacisti sono andati personalmente a casa delle persone pur di recuperare bombole, ma le ditte distributrici di ossigeno, che pure stanno svolgendo un lavoro senza sosta praticamente h24, hanno difficoltà anche a ritirare nelle farmacie quei contenitori che con tanta fatica siamo riusciti a recuperare».

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«I farmacisti napoletani sono allo stremo professionalmente e, soprattutto, umanamente. Non riuscire ad esaudire le richieste di ossigeno è una mortificazione umana, prim'ancora che professionale. Considerando che in tempi normali ogni farmacia detiene mediamente 7-8 bombole d'ossigeno, stimiamo che le oltre 800 farmacie tra Napoli e provincia abbiano distribuito oltre 5mila bombole d'ossigeno gassoso. Sta capitando anche di non riuscire a fornire l'ossigeno per altre patologie. Proprio ieri abbiamo registrato, tra tante, la disperata richiesta di un cittadino che ha telefonato in Federfarma perché non riusciva a reperire una bombola d'ossigeno per la moglie affetta da tumore polmonare».

Il presidente di Federfarma Napoli spiega che «anche la possibilità di prescrivere ossigeno liquido da parte dei medici di base si sta rivelando un intervento tardivo e insufficiente perché anche il numero dei contenitori di ossigeno liquido è, ad oggi, ancora limitato. Basti pensare che solo nel territorio dell'Asl Napoli 1 a ieri c'erano ancora decine di richieste da evadere, mentre nella Napoli 3 le ditte ci indicano tempi di consegna anche di una settimana. Purtroppo - evidenzia Iorio - quanto accaduto a marzo in Nord Italia sta accadendo adesso qui da noi. A mio avviso è mancata la programmazione di un fenomeno ampiamente prevedibile da parte del Governo centrale, invece stiamo vivendo la stessa identica situazione delle introvabili mascherine di qualche mese fa, con i farmacisti inermi di fronte ad una situazione oramai drammatica. In questo scenario ci arrivano segnalazioni di improbabili vendite di bombole di ossigeno e, addirittura, di ricariche attraverso canali paralleli.

Del fenomeno ho già fatto denuncia ai Carabinieri», conclude Iorio.

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