Napoli, allarme Floridiana: sporcizia, aree transennate e alberi abbattuti

Area interdetta al pubblico nel parco della Floridiana
Area interdetta al pubblico nel parco della Floridiana
di Antonio Folle
Lunedì 26 Agosto 2019, 18:22 - Ultimo agg. 19:35
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Alberi tagliati e abbandonati nelle aiuole, aree interdette al pubblico e transennate alla meglio, lunghi viali dalla vegetazione completamente rinsecchita e polemiche su polemiche da parte dei residenti. E' l'attuale fotografia del parco della Floridiana, polmone verde del quartiere Vomero, dove a tenere banco sono proprio le spinose polemiche che si rincorrono ormai ciclicamente a causa del cattivo stato di conservazione dell'area verde. Praticamente oggi solo i viali principali, quelli che conducono al museo Duca di Martina, sono in discrete condizioni di conservazione. Il resto del parco è in avanzato stato di degrado. Un degrado che probabilmente farebbe gridare allo scandalo in qualsiasi altra città del mondo.

L'architetto della corte borbonica Antonio Niccolini, che vi mise mano nel 1817 su incarico di Lucia Migliaccio, moglie morganatica di Ferdinando I, in pochi mesi trasformò l'enorme complesso alberato in un giardino all'italiana che all'epoca aveva pochi eguali in Europa e che rivaleggiava con i giardini della Reggia di Caserta. Si narra che lo stesso Ferdinando, in "fuga" dalla soffocante corte napoletana, amasse rilassarsi nell'ampia tenuta tra le braccia della sua seconda moglie, molto più "mite" di Maria Carolina d'Austria, prima moglie del "re nasone", ma molto malvista dal principe ereditario Francesco. 
 
 

Oggi di quell'antico splendore, delle storie e delle leggende che lo hanno accompagnato non resta più niente. Il personale addetto alla manutenzione è praticamente inesistente e ad ogni evento atmosferico eccezionale - ne è prova l'ultima tempesta di vento dello scorso mese di ottobre - il Ministero per i Beni Culturali, ente che gestisce sia il parco che il Museo Duca di Martina - ricorre a chiusure forzate di intere porzioni di parco. I divieti di accesso, però, servono a poco. In assenza di un servizio di sorveglianza e videosorveglianza, infatti, accedere alle aree transennate è un gioco da ragazzi. Molte recinzioni sono divelte e attraversarle è semplicissimo sia per coppiette in cerca di intimità che per malintenzionati di ogni tipo. 

Negli scorsi mesi il Comune di Napoli aveva chiesto al Ministero di subentrare nella gestione del parco per strapparlo all'attuale stato di degrado. La richiesta, alquanto inverosimile - il Comune ha attualmente enormi difficoltà, vista la carenza di giardinieri, a gestire il proprio patrimonio arboreo - suscitò ampie polemiche tra i comitati civici e i cittadini della zona che chiesero al ministro Bonisoli un ulteriore sforzo per riaprire e riqualificare il parco nella sua interezza e non un semplice scaricabarile di responsabilità. 
 

Lo scorso febbraio, nel corso di un incontro tra lo stesso Bonisoli e Attilio Auricchio in rappresentanza del Comune di Napoli, fu stabilita la cifra, due milioni di euro, da stanziare per riqualificare finalmente il parco dopo anni di degrado e abbandono. Dell'enorme cifra stanziata per ripristinare il parco della Floridiana però ad oggi non c'è alcuna traccia e il polmone verde del quartiere collinare, pegno d'amore di un sovrano innamorato, giace nel più triste e desolante degrado. 
 
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