Napoli, sos dei vigili del fuoco al Plebiscito: «Aiutateci ad aiutare»

Napoli, sos dei vigili del fuoco al Plebiscito: «Aiutateci ad aiutare»
di Alessio Liberini
Mercoledì 7 Settembre 2022, 19:50
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«Faccio questo lavoro da 21 anni. Quando ero un allievo ricordo che facemmo un incontro di formazione, eravamo tutti giovani e spensierati. Il nostro referente ci disse: “Cari colleghi tenete presente che il nostro lavoro inizia li dove gli altri scappano”. Mi ricordo il silenzio che cadde nella sala dopo quelle parole: non avevamo ancora realizzato a cosa andavamo in contro. Perciò ora considero questa divisa come una seconda pelle. Chi fa questo lavoro lo fa per passione». Ciro Notaro, segretario provinciale della Uilpa Vigili del Fuoco di Napoli, oggi non è più un allievo ma un pompiere esperto con anni di lavoro alle spalle. Come i suoi colleghi «quando suona la sirena» - che sia per una calamità naturale, un terremoto, un’alluvione o anche un incendio in appartamento – si catapulta prontamente nella “zona rossa” mettendo a rischio anche la propria pelle per «soccorrere i cittadini malcapitati. Perché questo vuol dire fare i vigili del fuoco».

Ma il coraggio da solo non basta, non può bastare. Tanto è vero che sono sempre meno, col passare degli anni, i giovani che scelgono questa strada professionale: «Si fa davvero fatica a fare questo mestiere. Ecco perché il nostro è un grido d’allarme. Noi chiediamo di poter lavorare in sicurezza» è l’urlo che oggi hanno portato in piazza, da Nord a Sud del Paese, i vigili del fuoco.

Anche a Napoli sono scesi in presidio nei pressi della prefettura. Inscenando un sit-in organizzato dalla Uil e dalla Uilpa.

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«Aiutateci ad aiutare» è lo slogan scelto dai vigili del fuoco. Chiudono le sedi di servizio, mentre sulla pianta organica del corpo nazionale mancano addirittura 5mila unità, denunciano in coro dalla piazza partenopea. Una carenza che porta, inesorabilmente, a dover sostenere turni e straordinari ai limiti dell’immaginabile. Ma, come se non bastasse, a quest’ultimi non viene riconosciuta neanche l’indennità di presenza se risultano assenti per un infortunio registrato sul proprio posto di lavoro. 

«Se un pompiere durante un intervento di soccorso si infortuna - osserva Ciro Fiengo, segretario regionale dei vigili del fuoco per la Uil - oltre alla normale malattia non ha nessun tipo di indennità». Una mancanza quasi inspiegabile, dal momento che il suo è il “lavoro a rischio” per eccellenza nell’immaginario collettivo italiano, che porta ad una perdita, in media, di circa 250/300 euro dallo stipendio mensile: «Noi viviamo in questa contraddizione». Eppure sono in tanti, specialmente in Campania, i vigili del fuoco a cui si sviluppano diverse forme tumorali, anche a distanza di anni dal proprio pensionamento.

«Molti miei colleghi – chiarisce allarmato Fiengo – hanno avuto problemi di neoplasie, neoplasie serie: tutto questo non ci viene riconosciuto come dipendenza dalla causa di servizio».

«L’organico dimezzato, la mancanza dei mezzi e dei basilari dispositivi di sicurezza per intervenire stanno mettendo in ginocchio i vigili del fuoco che non possono continuare ad operare in queste condizioni». A lanciare l’sos è il leader del sindacato campano, Giovanni Sgambati, presente anche lui questa mattina in piazza al fianco dei vigili del fuoco.

«Forse – spiega il segretario della Uil Campania - non ci si rende conto che gli interventi dei vigili del fuoco sono preziosi ed importanti per salvare vite e, spesso e volentieri, per scongiurare tragedie ed anche per tutelare e proteggere il nostro territorio, il nostro ambiente, dove di frequente accadono calamità naturali, ma se non li si mette nella condizione di operare in sicurezza e con l’organico adatto si rischia di colpire il lavoratore e la collettività. Servono risposte lucide e tempestive a partire dal contratto».

A dover avere risposte è anche il futuro del distaccamento dei vigili del fuoco della Mostra D'Oltremare: «Dopo venti anni di contrattazione – racconta Ciro Notaro che è anche un operatore del presidio della Mostra – sono circa due anni che siamo in attesa di una risposta da parte dell’Amministrazione che ha un contenzioso con l’ente Mostra e non si riesce a sciogliere questa matassa. Al momento la Mostra non ha più vigili del fuoco, il personale è stato spostato nel distaccamento di Pianura. Ora c’è solo un presidio e i mezzi di supporto, cosa vuol dire? Che a Fuorigrotta, il quartiere più popolato della città, noi non siamo presenti sul territorio per dare una risposta imminente ad un possibile soccorso».

Non va meglio nel vicino comune di Giugliano, a nord di Napoli, dove il »presidio temporaneo nato per l’emergenza terra dei fuochi» ha un numero minimo di personale previsto: «Ci dovrebbero essere circa 36 persone per distaccamento – aggiunge Notaro - invece riusciamo a malapena a raggiungere 20/24 unità in totale, quindi parliamo di circa 5 persone a turno. A volte facciamo molta fatica a dare una risposta immediata perché c’è il rischio di non avere mezzi o uomini a diposizione».

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