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Napoli, sparatoria a Ponticelli davanti a una scuola: ferito il nipote del boss

La vittima dell'agguato è il nipote di un elemento di spicco del clan De Luca Bossa

di Valentino Di Giacomo
Articolo riservato agli abbonati
Venerdì 11 Novembre 2022, 07:15 - Ultimo agg. : 12 Novembre, 19:03
4 Minuti di Lettura

Quattro colpi sparati in pieno giorno proprio mentre i bimbi dell'istituto comprensivo statale Toti Borsi Giurleo erano in fila per uscire da scuola. Ancora panico a Ponticelli per la faida tra clan, il bersaglio dei proiettili esplosi ieri, poco prima delle 13 in piazza Aprea, il 48enne Luigi Amitrano, conosciuto come Hulk negli ambienti criminali. Solo un colpo ha raggiunto la vittima, ferito ad una gamba e trasportato poi in ambulanza all'ospedale del Mare dove non è stato giudicato in pericolo di vita e sottoposto ad un intervento. A ritrovare l'uomo a terra proprio una volante della polizia che transitava in piazza. Al di là del riverberarsi della faida di camorra a Ponticelli, a terrorizzare ancora una volta un intero quartiere è l'orario e la location scelta dagli attentatori: da un lato di piazza Aprea c'è la basilica di Santa Maria della Neve, sulle cui scale la vittima è stata gambizzata, dall'altro la scuola primaria e dell'infanzia del 49esimo circolo didattico. Nessuno scrupolo da parte dei pistoleri di esplodere una raffica di colpi tra una chiesa e una scuola, per giunta proprio all'orario di uscita terrorizzando i bimbi e i genitori che erano in piazza ad attenderli. Una dinamica che tanto ricorda da vicino l'omicidio dello zainetto avvenuto nel 2019 a San Giovanni a Teduccio e che portò il presidente Mattarella a fare una visita a sorpresa proprio al rione Villa. La scena si è ripetuta quasi uguale, agghiacciante il racconto di alcune maestre: «I bambini che erano ancora in classe si sono affacciati quando hanno sentito gli spari riconoscendo subito che si trattava del rumore di una pistola. Se alcuni erano spaventati, per altri sembrava la cosa più normale del mondo assistere ad un tentato omicidio, come se ci fosse assuefazione e abitudine al male».

APPROFONDIMENTI
Agguato a Napoli, uomo gambizzato a Ponticelli 
Strage di Ponticelli, 12esima giornata in memoria delle vittime del 1989
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Amitrano era in piedi a due passi dalle scale della basilica, chi sparava sarebbe arrivato in moto per colpirlo. Quattro i proiettili in tutto: uno ha raggiunto Hulk alla gamba, altri tre non sono andati a bersaglio. Proprio in quel momento i bimbi erano nell'atrio della scuola pronti ad uscire, immediata la decisione della preside di far richiudere il cancello e tenere tutti i bimbi all'interno della scuola. Nel frattempo c'era il fuggi fuggi dei genitori che si sono anche loro rintanati all'interno dell'istituto. I bimbi sono stati fatti uscire da scuola solo dopo che i docenti hanno avuto il via libera dalla polizia. Una volta che si è diffusa la notizia sono via via arrivati quasi tutti i genitori dei bimbi della scuola dell'infanzia e della primaria chiedendo ai docenti di riportare a casa i propri figli prima del tempo. «Io - racconta Patrizia con amarezza - sono venuta a prendere mia figlia solo perché mi hanno detto che nella sua classe erano rimasti solo tre bimbi, ma credo non ci sia luogo più sicuro della scuola per proteggere mia figlia. Almeno qui dentro non vengono a sparare».

Video

La vittima dell'agguato - è stato ricostruito dalla polizia - è il nipote di un elemento di spicco del clan De Luca Bossa. La zona dove Amitrano è stato raggiunto è ritenuta sotto il controllo criminale dei rivali, i De Micco. In piazza ci sono diverse telecamere di videosorveglianza, gli inquirenti sono al lavoro sulle immagini per dare anche un volto a chi ha sparato. La faida tra i De Micco e i De Luca Bossa si trascina ormai da anni. Vittime innocenti di questa guerra sono i residenti di Ponticelli. Una guerra che vede cadere a terra anche chi con i clan non c'entra, come avvenuto lo scorso luglio quando un operaio fu ucciso mentre riparava una zanzariera nell'appartamento di un pregiudicato. «Ormai - racconta don Marco Liardo, parroco della basilica di Santa Maria della Neve - non c'è neppure più lo scrupolo di esplodere dei colpi davanti agli occhi dei bambini. Stiamo abituando una generazione al male». A parlare con le mamme e con le maestre c'era ieri il consigliere del Gruppo Maresca della VI Municipalità, Stefano Marzatico. «La situazione - ha detto - è insostenibile. Chiediamo da tempo mezzi e uomini, ma non riceviamo alcuna risposta. Domani (oggi, ndr) ci sarà la commemorazione della strage del bar Sayonara: non parteciperemo per dissenso alle massime autorità che non meritano applausi». Sulla stessa scia Catello Maresca che chiederà di incontrare il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Intanto la camorra spara anche al Rione Traiano, ieri sera un 30enne è stato colpito alla testa, rischia la vita. Stamattina sarebbe dovuto tenersi un comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico in Prefettura, saltato probabilmente per consentire ulteriori approfondimenti sulla situazione fuori controllo. Quando si svolgerà potrebbe essere presente anche il titolare del Viminale. «L'attenzione del Comune - viene spiegato dall'entourage di Manfredi - è massima». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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