Napoli, sparatoria nella Galleria Laziale: uomo ferito a bordo di una Smart

Napoli, sparatoria nella Galleria Laziale: uomo ferito a bordo di una Smart
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 12 Maggio 2021, 09:00 - Ultimo agg. 13 Maggio, 09:25
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L'inseguimento, l'assalto, lo sparo e il sangue. Momenti di terrore, ieri pomeriggio a Napoli, lungo il percorso della Galleria Laziale che da piazza Sannazaro porta verso Fuorigrotta.

Un uomo di quarant'anni è stato ferito ad una mano da due malviventi durante un presunto tentativo di rapina. Il raid è avvenuto alle sette della sera, lungo un percorso trafficatissimo e sotto gli occhi di numerosi automobilisti che hanno assistito all'agguato.

Che cosa c'è dietro questo nuovo episodio che riaccende i riflettori sulla città violenta? Ancora presto per dirlo.

Ma atteniamoci ai fatti, e ricostruiamo le fasi del raid sul quale adesso indaga la Polizia di Stato.

Sono passati pochi minuti dopo le 19 quando Edoardo Musella, 40 anni, napoletano di nascita ma residente a San Giorgio a Cremano imbocca il tunnel della «Laziale»; non è solo, a bordo della Smart che guida: con lui c'è una donna, un'amica molto più giovane di lui, la 22enne incensurata F.B.S.

Musella sicuramente non si è avveduto che da qualche minuto, cioè sin da quando incrocia via Piedigrotta, a seguirlo c'è uno scooterone con a bordo due persone. La coppia di centauri - stando almeno alle dichiarazioni rese poco dopo agli investigatori dai due che viaggiano sull'utilitaria - viene affiancata all'interno del tunnel: uno dei due individui (pare a volto scoperto) punta la canna di una pistola all'indirizzo del 40enne, intimandogli di accostare. «Volevano rapinarmi», riferirà Musella ai poliziotti dopo il ricovero in ospedale, senza tuttavia specificare se i malviventi puntassero alla Smart o, forse, all'orologio o al portafogli che aveva addosso. 

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Il 40enne - che dai primi accertamenti svolti dalla Questura non risulterebbe gravato da precedenti penali - accenna istintivamente ad una reazione, e a quel punto il bandito che impugna l'arma preme due volte il grilletto: uno dei colpi raggiunge l'automobilista ad una mano. Una ferita lieve: il proiettile lo centra ad un dito della mano sinistra, provocandone la frattura. A quel punto, stando sempre al resoconto fornito ai poliziotti del commissariato di Bagnoli, i malviventi rinunciano al colpo e fuggono via, in direzione Fuorigrotta (dove di lì a poco, sebbene a porte chiuse, si sarebbe celebrata la partita di campionato di calcio di serie A tra il Napoli e l'Udinese).

Musella e l'amica si recano al pronto soccorso dell'ospedale «San Paolo», in via Terracina, dove i medici gli cureranno la ferita dichiarandolo guaribile in venti giorni. Ed è lì che agli agenti riferirà pochi e frammentari elementi di ricostruzione del raid: i due aggressori viaggiavano su un Honda Sh e uno di loro era armato della pistola che ha sparato. 

All'interno della Galleria Laziale non ci sono telecamere di videosorveglianza, e questo naturalmente non aiuterà gli investigatori. Probabilmente si tratta di un episodio di microcriminalità: grave, sia per il luogo nel quale è stato commesso sia perché perpetrato in un orario di punta. E grave perché riaccende i riflettori sulla delinquenza «predatoria», che durante i mesi del lockdown pareva aver subìto i contraccolpi dell'isolamento.

Ma tutte le piste investigative - coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli - restano per il momento aperte. Ulteriori accertamenti sono in corso di svolgimento anche da parte della Polizia Scientifica: perché, in ogni caso, la via di fuga dei presunti banditi li ha condotti lungo via Fuorigrotta, piazza Italia e via Giulio Cesare, dove invece la rete dei sistemi di videosorveglianza è attiva e funzionante. 

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