Stadio Collana, regnano caos ed incertezza: possibile l'apertura il 17 dicembre

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di Diego Scarpitti
Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:02 - Ultimo agg. 21:08
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Riapertura sì, no, forse. Chissà. Ad avercela una sfera di cristallo. Non è dato sapere con certezza cosa avverrà martedì 17 dicembre. Incognite tante, perplessità parecchie. «Avremo delle novità», annuncia l’assessore allo sport del Comune di Napoli, intervenendo alla conferenza stampa in merito allo stadio Collana, chiuso dal gennaio 2017.

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«Siamo in un vicolo cieco», dichiara pubblicamente l’esponente della giunta de Magistris. «Non credo lo stadio Collana si possa ristrutturare con una Cila», ovvero una comunicazione inizio lavori asseverata. Ci si addentra nei tecnicismi, poco interessanti per utenti, sportivi e cittadini. Per Borriello «il Collana non è il Vomero, il Collana è la città di Napoli ed è il principale impianto cittadino, più del San Paolo. Avverto il disagio di tanti sportivi napoletani a cui è negato in questo momento il diritto di fare sport».

Sta di fatto che la palla passa ora all’«ufficio antiabusivismo, con l’apertura di un fascicolo e l’attività di controllo». Lente di ingrandimento sui lavori. E una proposta sul tavolo. «Chiedo la revoca dell’affido. Il Comune di Napoli è pronto a gestire il Collana insieme al Coni, alle Federazioni sportive alla Regione Campania, per la riapertura dello stadio, con l’utilizzo dei fondi avanzati dalle Universiadi da destinare alla messa in sicurezza della struttura vomerese», chiarisce Borriello.

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Avanza la sua soluzione il consigliere regionale Maria Muscarà. «L’ideale sarebbe un accordo tra Comune e Regione per la gestione pubblica del Collana. L’impianto è chiuso e non si comprende lo stato dei lavori, ci sono irregolarità e ritardi».  
 
Nodo molto più che gordiano, un viluppo intricato senza precedenti. «Siamo molto preoccupati e non ci sentiamo minimamente tutelati. Mi sembra assurdo che in questa situazione di incertezze e dichiarate illegittimità operative si continui ad andare avanti come se niente fosse, puntando sul fatto che il «rumore» mediatico è destinato a spegnersi e il caso Collana vada nel dimenticatoio. Inammissibile che la situazione passi inosservata. Ci sono delle evidenti storture e la vicenda si complica sempre di più giorno dopo giorno», afferma amareggiato Sandro Cuomo, interpretando il malessere delle associazioni sportive consorziate nel Comitato ex Collana. «Chiediamo come soluzione della vicenda il passo indietro della Regione Campania e la necessità di rivedere l’atto aggiuntivo, che, - a nostro giudizio-, appare fuori dal mondo. Speriamo che Palazzo Santa Lucia proceda alla revisione dell’atto aggiuntivo, prima che intervenga l’autorità giudiziaria».

Si paventa la dilatazione dei tempi. Il Comitato associazioni ex Collana chiede a gran voce di «ritirare l’atto aggiuntivo e il concessionario sia nelle condizioni di rispettare il bando di gara con gli impegni assunti o in alternativa di compiere un passo indietro. Non è obbligato ad andare avanti, se non è in grado di sostenere il piano economico e finanziario. Con serenità ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Un reset subito e presto, partendo dal punto critico che è l’atto aggiuntivo e procedere lungo la strada della legalità».   

Un vero ginepraio. «Lo stop legato alla irregolarità amministrativa, -a nostro avviso-, è parva pars rispetto alle presunte irregolarità contenute nell’atto aggiuntivo», ammette Cuomo.

Non tardano le dichiarazioni del costruttore Paolo Pagliara. «Ora basta diffamazioni: è solo campagna elettorale.
I lavori di manutenzione, condivisi con la Regione e realizzati dalla Giano e dall’ARU sono legittimi. L’impianto sportivo già esiste, non si deve realizzare; è di proprietà pubblica ed è già destinato ad uso pubblico come da sentenza del Consiglio di Stato e poi come da convenzioni già stipulate tra Regione e concessionario.                       
Il Comune insiste a voler adottare una procedura per costituire una servitù sull’immobile, ma la Regione già si espressa con la delibera 416 del 04.07.2017, affermando che non si rende necessario accedere alla richiesta del Comune, in quanto la finalità sociale dell’impianto è comunque garantita dagli obblighi volti ad assicurare la fruizione da parte della collettività ed in special modo delle fasce deboli». E Pagliara argomenta. «Purtroppo non è la prima volta che alcuni esponenti politici organizzano tavoli, per favorire alcune associazioni sportive a scapito di altre ugualmente presenti sul territorio. La Giano ha già coinvolto due associazioni sportive storicamente presenti nel Collana, le uniche tra l’altro che ci hanno contattato, ed ha in programma di coinvolgere altri sportivi interessati. L’inaugurazione rappresenta il primo step del nuovo stadio Collana, ed abbiamo coinvolto tutte le istituzioni. Ostacolare l’apertura a vantaggio di pochi è uno smacco per il territorio, ed è antisportivo».
 
Secca la replica di Sandro Cuomo. «Noi abbiamo solo detto le cose come stanno: lavori illegittimi e impianto ristrutturato dalla Regione con fondi pubblici e consegnato alla Giano senza alcun onere di concessione per tutta la durata della concessione. Se questa viene considerata diffamazione, vuol dire che Giano ritiene indegno e diffamante le agevolazioni di cui fruisce. Una conferma di aver toccato un nervo scoperto. Inutile citare gli atti che contestiamo, li conosciamo bene, perciò li contestiamo».

Non c’è davvero pace per il Collana, sempre più storia infinita ed entropia ai massimi livelli nel territorio della V municipalità, presieduta da Paolo De Luca. E martedì 17 dicembre si rischia «una visita guidata alla piccola Pompei», il commento di Corrado Grasso, presidente Fidal Napoli.
 
 
 
 
 
 

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