Si torna a sparare nella periferia flegrea dove la scorsa notte, alcuni ignoti, hanno esploso numerosi colpi d’arma da fuoco in via Torricelli, nel quartiere Pianura. L’episodio è avvenuto poco dopo le due di notte quando la centrale operativa delle forze dell’ordine ha ricevuto l’allarme da alcuni residenti che segnalavano l’incursione armata. Sul posto, in pochi minuti, sono arrivate le volanti del locale commissariato i cui equipaggi, dopo aver proceduto a cinturare la zona, hanno proceduto con i rilievi del caso. Tredici i bossoli recuperati, verosimilmente espulsi da una pistola semiautomatica, mentre, fortunatamente, non si registrano danni a persone o cose.
Nessun dubbio sul significato intimidatorio del raid, compiuto a pochi passi dall’abitazione di un giovanissimo ras dei Pesce-Marfella, strettamente imparentato con un esponente di spicco della stessa cosca attualmente detenuto per omicidio. Sarebbe stato lui, spiegano gli investigatori, l’obiettivo del raid. Il motivo legato al suo avvicinamento ad Antonio Carillo, anche lui cresciuto negli ambienti criminali di via Torricelli e nipote del boss pentito Pasquale Pesce. Un sodalizio che, di fatto, nelle ultime settimane avrebbe assestato una forte spallata all’egemonia degli Esposito-Calone, cosca nata da quello che resta del clan creato dai fratelli Giuseppe e Salvatore Mele, questi ultimi acerrimi nemici dei Pesce-Marfella. È in questo contesto, quindi, che va collocata la stesa di via Torricelli che, secondo le forze dell’ordine, sarebbe da attribuire ai nemici di Carillo e del suo gruppo desiderosi di dimostrare la propria forza militare.
Uno scontro, quello tra le due organizzazioni pianuresi che, in realtà, sarebbe riesploso già nelle scorse settimane quando in via Russolillo si registrò l’ennesima sparatoria.