Napoli, torna la strategia del fuoco: decine di cassonetti in fiamme nella notte

Napoli, torna la strategia del fuoco: decine di cassonetti in fiamme nella notte
di Gennaro Di Biase
Giovedì 13 Giugno 2019, 07:30
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Puzza di diossina e di camorra il centro storico. Sono ben 48 le campane bruciate negli ultimi cinque giorni a cui vanno aggiunti i cassonetti di rifiuti. Tutti incendi dolosi, appiccati velocemente da bande di delinquenti, spesso a volto coperto e anche lanciando il tizzone da bordo scooter. E non è tutto, perché stanno andando a fuoco anche auto e motorini. Un'escalation di atti vandalici ravvicinati che non si vedeva almeno da 5 anni in città. Segnali chiari, almeno nella quantità: un fenomeno troppo intenso per evitare di ipotizzare una «manovra della malavita», come dice, tra gli altri, il presidente della II Municipalità Francesco Chirico. Indaga la Procura, ma intanto monta la paura degli operatori Asia: «Sono preoccupato. Neanche a Capodanno abbiamo danni di questo genere», racconta l'amministratore dell'azienda Francesco Iacotucci.
 
Martedì sera la statua di Dante sembrava essere stata mandata al rogo: in fumo tutte le campane vicine all'uscita della metro in piazza. Ma gli incendi sono ovunque: in via Toledo, via Roma, piazza Mercato, via Mezzocannone, piazza Carità, piazza e via Bellini, via Sant'Anna dei Lombardi, Corso Amedeo di Savoia e via Monteoliveto, via Duomo, a Calata Trinità Maggiore. Praticamente nessuna della vie principali è stata risparmiata dalle fiamme. Tutto devastato. Un'auto bruciata a via Cisterna dell'Olio, a pochi passi dal Modernissimo, e fumo e diossina anche in Corso Vittorio Emanuele. «Si tratta di sicuro di un fenomeno concertato a più mani, mani criminose racconta il consigliere della II Municipalità Pino De Stasio, tra i primi a lanciare un allarme per «l'attacco piromane» su Facebook Serve un'indagine della Procura. Decine e decine di incendi, tra cassonetti, auto e motorini bruciati in tutto il centro storico solo negli ultimi tre giorni. Domani, inoltre, l'aumento di polveri sottili impedirà la circolazione delle auto. Qui puzza di diossina».

Durante il vertice tra Prefetto e Municipalità cittadine, ha tenuto banco tra l'altro anche l'attacco in centro. «Ne ho parlato - aggiunge Chirico - E mi ha assicurato che la prossima settimana un suo delegato verrà da noi a indagare sul fenomeno degli incendi. Ipotizzo che si tratti di una manovra della camorra, probabilmente intenzionata a mettere le mani sul boom turistico che invade Napoli, ossia sul mercato in espansione dei B&B e delle case vacanza. Non mi sentirei di negare nemmeno una manovra politica». Al momento, comunque, non si può escludere la pista di una banda impazzita.

«Siamo preoccupati dicono il consigliere regionale Francesco Borrelli e quello della II Municipalità Salvatore Iodice Tre diversi episodi, a breve distanza geografica e temporale, hanno interessato piazza Dante, via Toledo e l'area della Posta Centrale. Difficile pensare a una casualità. Temiamo che sia un disegno ben definito, ordito da chi vuole la città preda dell'emergenza rifiuti».

Oltre al danno sanitario c'è la beffa economica. Una campana «costa 1200 euro continua Iacotucci e, finché non si chiarirà la natura degli incendi, ho timore a sostituirle». In un anno siamo a 140 campane andate in fumo, di cui «48 solo tra domenica e ieri notte continua l'amministratore Asia Vista la recrudescenza del fenomeno, che non si vedeva in città da 5 anni con tale intensità, e vista la localizzazione nel centro, bisogna che anche i privati si attivino con le loro telecamere».
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