Napoli, stupra ragazza nel vicolo e la filma: la vittima lo fa arrestare

Napoli, stupra ragazza nel vicolo e la filma: la vittima lo fa arrestare
di Valentino Di Giacomo
Domenica 19 Dicembre 2021, 23:34 - Ultimo agg. 21 Dicembre, 07:34
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Avrebbe stuprato una ragazza e, mentre la violentava, l’ha filmata con il suo smartphone e poi inviato il video in una chat. Un’altra violenza sessuale ai danni di una ragazza nel pieno centro storico di Napoli, stavolta con l’aggravante che il presunto stupratore ha anche filmato l’atto violento e andava in giro a vantarsene. È avvenuto sabato notte in vico Candelora, strada della movida a due passi dall’università Orientale e il frequentatissimo Largo Banchi Nuovi. Protagonista della presunta violenza un ragazzo 19enne, di origini ucraine, ma la vicenda resta ancora tutta da chiarire e la polizia sta indagando a fondo per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi, i due erano insieme nel medesimo locale con degli amici. Il 19enne è finito agli arresti per violenza sessuale, revenge porn e lesioni aggravate. 

È sabato notte nel centro storico e tanti ragazzi sono in giro a divertirsi. Alla Centrale Operativa della Questura giunge una telefonata che segnala una violenza sessuale in vico Candelora, i poliziotti una volta giunti sul posto hanno trovato una ragazza e alcune sue amiche a raccontare l’accaduto. La giovane spiega che, poco prima, un ragazzo che conosceva e che era nel locale insieme a lei l’aveva costretta ad un rapporto sessuale. Non solo, ma la ragazza sostiene che il 19enne aveva ripreso tutto con il proprio smartphone e - rientrato nei pressi del locale dove si trovavano gli altri amici - aveva iniziato a raccontare l’accaduto e a mostrare ad uno degli amici il video registrato poco prima. È sulla base di questi racconti e anche delle prove video che il ragazzino ucraino è finito agli arresti. Spetterà poi agli inquirenti svolgere ulteriori approfondimenti. La ragazza, sotto choc, ha spiegato di essere stata costretta a quel rapporto con la forza. 

Ad aggravare il quadro probatorio per il giovane - al di là se le accuse di stupro troveranno conferme su quel rapporto non consensuale - è il video girato e quell’ostentazione del 19enne di mostrare il filmato almeno ad un altro amico, che avrebbe inviato anche via chat.

Il telefono è stato ovviamente requisito e sarà effettuata nei prossimi giorni una perizia sul dispositivo per confermare con assoluta certezza che il filmato sia stato anche spedito tramite Whatsapp. Un caso che ricorda per certi versi quello della povera Tiziana Cantone, fu proprio il tragico esito della morte della donna e le battaglie di sua madre, Maria Teresa Giglio, a suggerire al Parlamento di approvare un’apposita legge sul revenge porn. Il testo, approvato nel luglio del 2019 anche grazie alla determinazione di Mara Carfagna, prevede una pena da uno a sei anni di reclusione.

Video

La giovane che avrebbe subito le violenze ha avuto la prontezza di denunciare subito, la sua identità dovrebbe essere al riparo e - così facendo - si è probabilmente evitato che delle immagini, comunque private, siano finite in rete divenendo virali come avvenuto per tante e tante ragazze negli ultimi anni. Sono stati molteplici i casi proprio in provincia di Napoli in cui sono state coinvolte ragazze giovanissime riprese mentre facevano sesso a loro insaputa oppure, pur consce della telecamera accesa, mai avrebbero pensato che il proprio partner avrebbe diffuso quei momenti intimi pubblicando i filmati sul web o inviandoli sulle app di messaggistica. 

Appena una settimana fa, proprio presso la Questura di Napoli, è stata inaugurata alla presenza del capo della polizia, Lamberto Giannini, una sala riservata ai minori e alle donne vittime di violenze denominata “Una casa per te”. Un dramma, quello delle violenze sessuali, che si sta affrontando con sempre più consapevolezza anche da parte delle vittime di uomini-belve.  

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