Napoli, spinse la compagna al suicidio: l'ex convivente condannato a 22 anni in primo grado, arresto in aula

Napoli, spinse la compagna al suicidio: l'ex convivente condannato a 22 anni in primo grado, arresto in aula
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 25 Maggio 2020, 17:31 - Ultimo agg. 21:01
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Ventidue anni di reclusione per Mario Perrotta, al termine del processo di primo grado per la morte di Arianna Flagiello. Maltrattamenti e istigazione al suicidio sono le accuse per le quali è stato condannato l’ex convivente della ragazza che si lanciò dal balcone del proprio palazzo dell’Arenella, al termine dell’ennesimo tentativo di suicidio.

Lo hanno arrestato in aula, subito dopo la sentenza di condanna. Momenti di tensione, qualche attimo di nervosismo, poi Mario Perrotta ha consegnato i polsi ai carabinieri.

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Soddisfazione da parte della famiglia della vittima, rappresentata dai penalisti Pasquale Coppola e Marco Imbimbo; pronti a fare appello - dopo aver letto le motivazioni - gli avvocati Sergio Pisani e Maurizio Zuccaro

È stato il pm Giuliano, titolare delle indagini sul suicidio come esito di maltrattamenti a chiedere e ottenere gli arresti lampo. Soddisfazione da parte dell’associazione in difesa delle donne che si era costituita parte civile (rappresentata dalla penalista Giovanna Cacciapuoti), ma anche dalla criminologa Antonella Formicola, mentre c’è perplessità da parte della difesa dell’imputato per l’esecuzione della misura cautelare in tempo reale. Spiega il penalista Sergio Pisani: «Inammissibili gli arresti di un incensurato a cinque anni dal fatto, dopo una sentenza di primo grado».

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