Tangenziale di Napoli, rapine e caos:
«Riapertura entro 20 giorni»

Tangenziale di Napoli, rapine e caos: «Riapertura entro 20 giorni»
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 7 Novembre 2019, 08:31 - Ultimo agg. 18:45
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Scattano i controlli in tangenziale. Da oggi le forze dell'ordine presidieranno le rampe di accesso e quel tratto di viadotto dove le auto rischiano di rimanere intrappolate. Intanto, i vertici di tangenziale fanno sapere che il 18 novembre dovrebbe riaprire la terza corsia in direzione est (verso Capodichino), e il 24 novembre quella in direzione ovest (Fuorigrotta). Il Comune, dal canto suo, ha inoltrato la richiesta al ministero di prorogare la sospensione del pagamento del pedaggio fino alla fine dei lavori.

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La nota ufficiale è stata trasmessa ieri pomeriggio, al termine del comitato per l'ordine e la sicurezza organizzato in Prefettura. Un incontro al quale - con i vertici istituzionali e delle forze dell'ordine - ha partecipato anche Riccardo Rigacci, l'amministratore delegato Tangenziale, che ha annunciato l'imminente aperture delle corsie. Rigacci si dichiara ottimista e non esclude la possibilità di aprire anche con qualche giorno di anticipo se - spiega - si riuscirà a ultimare le opere prima del previsto. Gli operai, divisi in tre turni giornalieri, si legge in un comunicato diramato dalla società - lavorano ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette. Contemporaneamente l'avanzamento delle attività viene comunicato al ministero e al Comune presso il quale resta operativo il tavolo tecnico aperto il 24 ottobre.

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Dopo la denuncia di alcuni automobilisti - rapinati da due malviventi a bordo di uno scooter mentre erano bloccati nel traffico - il questore ha disposto un servizio di controllo più serrato. In azione anche la polizia stradale: nel mirino degli agenti viale Umberto Maddalena e tutte le aree di accesso alla tangenziale fino all'uscita del corso Malta dove, di solito, la viabilità tende a migliorare. È chiaro - fanno sapere dalla Questura - che il presidio interesserà l'intero raccordo con l'obiettivo di garantire tranquillità e sicurezza agli automobilisti. Intanto, vanno avanti le indagini per cercare di scoprire l'identità dei malviventi grazie anche alla testimonianza di alcune vittime che hanno scelto di collaborare con le forze dell'ordine.
 



Nella giornata di ieri altre due denunce sono state consegnate nelle mani di Angelo Pisani che non esclude l'ipotesi di mettere in atto una causa contro i vertici della tangenziale. «Devono assumersi la responsabilità di quello che succede - spiega l'avvocato - se pago per circolare, chi prende i miei soldi deve garantirmi viabilità e sicurezza». In sostanza - secondo Pisani - dovrebbero valere le stesse regole che si applicano quando una strada è privata: «Benché sia uno strenuo sostenitore della tangenziale gratis, ribadisco che fino a quando si pagherà, chi incassa milioni di euro non potrà fare finta di nulla. Chiediamo il rimborso del pedaggio ma anche il risarcimento dei danni». L'avvocato fa un esempio: «Se resto bloccato due ore nel traffico della tangenziale, e manco a un importante appuntamento di lavoro, qualcuno dovrà rimborsarmi? Ecco, questa è la ragione per cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e, dunque, risarcire chi ha subito un danno. E su questo ci sono numerose sentenze della Cassazione».
 
 


Ad accendere i riflettori su una situazione ad alto rischio in tangenziale, è stata la denuncia di un automobilista rapinato lunedì sera, poco prima delle 19. Viaggiava a bordo della sua Smart Brabus nuova di zecca, era solo in auto, tornava a casa dopo una giornata di lavoro quando - fermo nel traffico - si è visto una pistola puntata dritta contro di lui. «Mi trovavo, più o meno, all'altezza dell'uscita Capodichino, - ha raccontato - le auto si muovevano a passo d'uomo. Ero fermo sulla destra della carreggiata quando vedo avvicinarsi due uomini a bordo di uno scooter enorme: indossavano giubbotti neri e caschi con le visiere scure calate fino al mento». Esposito non ci mette molto a capire quali fossero le reali intenzioni di quei due.

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«Finalmente i cittadini hanno trovato il coraggio di denunciare e raccontare - conclude l'avvocato Pisani - la verità è che abbiamo raggiunto livelli di esasperazione intollerabili. Speriamo che siano sempre di più quelli pronti a seguire l'esempio di quell'automobilista».
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