Napoli, migliora il 27enne che ha tentato di impiccarsi: salvato da un capocantiere

Napoli, migliora il 27enne che ha tentato di impiccarsi: salvato da un capocantiere
di Melina Chiapparino
Sabato 27 Giugno 2020, 19:24 - Ultimo agg. 19:28
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Lo hanno estubato e respira autonomamente ma, per il momento, la prognosi rimane riservata. Le condizioni del 27enne napoletano, ricoverato all’ospedale Vecchio Pellegrini dopo aver tentato di impiccarsi, migliorano ora dopo ora. I medici impongono cautela ed è in corso uno stretto monitoraggio delle sue condizioni cliniche ma dai primi accertamenti, non risulta alcuna compromissione delle sue funzioni vitali, nè dell'attività cerebrale. Il giovane, assistito nel reparto di Rianimazione, era stato soccorso giovedì mattina dal 118 nella propria abitazione su via Caracciolo.

Nonostante la rapidità dell’intervento dell’ambulanza della postazione Chiatamone, la prima azione di soccorso era stata compiuta da un operaio che si era precipitato nell’appartamento, allarmato dalle grida di aiuto della mamma del ragazzo rincasata dopo alcune spese, poco prima delle 9. Luca Iorio, il 42enne capocantiere impegnato nella ristrutturazione di una casa vicino a quella del giovane, è riuscito a liberare il ragazzo dalla corda e a cominciare le manovre rianimative.

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«In quel momento ho pensato solamente a mettere in salvo il ragazzo e ho urlato per chiamare un operaio, così da aiutarmi a slegare la corda- racconta l’uomo originario di Sant’Arpino, in provincia di Caserta- siamo riusciti a liberarlo ma non dava cenni di vita». A quel punto, il capocantiere ha cominciato la respirazione bocca a bocca e un massaggio cardiaco. «Ho messo in pratica quello che mi ricordavo per rianimare il ragazzo e mi sono accorto che dopo qualche minuto, aveva ripreso a respirare, così l’ho sistemato su un fianco e poi sono arrivati i soccorsi del 118».

Le buone notizie sulle condizioni del 27enne fanno tirare un sospiro di sollievo anche al capocantiere che da quella mattina, non smette di pensare al ragazzo. «Quando mi sono trovato di fronte a lui, ho pensato solo che dovevo trovare il modo di aiutarlo- aggiunge Luca commosso- non ho pensato al Covid e neanche ho avuto timore di sbagliare perchè sapevo che perdere un solo minuto poteva essere fatale».

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