Incendi, effetto domino sulla differenziata: il vetro non trova spazi

Incendi, effetto domino sulla differenziata: il vetro non trova spazi
di Cristina Liguori
Domenica 28 Ottobre 2018, 09:26 - Ultimo agg. 09:47
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Nella Terra dei fuochi e dell'emergenza discariche abusive si sta vivendo da qualche mese un paradosso: la raccolta del vetro è al palo. Praticamente ferma. Gli appositi cassonetti stracolmi, e nessun camion che vada a prelevare questo particolare carico. Un'emergenza che si trascina da alcuni mesi, in particolare nei Comuni della provincia a nord di Napoli. La ragione? Gli incendi che si sono verificati negli impianti di stoccaggio, prima a a San Vitaliano e poi a Caivano: il sequestro dei siti e il loro funzionamento a scartamento ridotto ha privato il ciclo della raccolta di spazi importanti. E poi, incredibile a dirsi, su questa particolare crisi incide il notevole incremento della raccolta differenziata. Sì, in Campania si sta riciclando troppo e gli impianti sono stracolmi di vetro che non si sa come utilizzare. «Purtroppo ci sono problemi da diversi mesi conferma Giuseppe Spacone, amministratore della Teknoservice, la ditta che gestisce il comparto rifiuti tra Giugliano, Cercola, Mugnano e Frattamagiore: «Stiamo cercando di trovare una soluzione, abbiamo individuato una nuova piazzola nella quale potremmo temporaneamente stoccare il surplus. Il problema però non è solo nostro ma dello stesso Co.re.ve, il consorzio nazionale che gestisce tutto lo smaltimento».

E dal consorzio, che ha sede a Milano, fanno sapere:
 «La filiera della raccolta-recupero-riciclo degli imballaggi in vetro sta vivendo una situazione speciale, assolutamente inedita, di saturazione degli impianti di trattamento. La raccolta differenziata nazionale del vetro è cresciuta su base annua e i maggiori scarti hanno rallentato gli impianti che hanno sempre maggiori difficoltà a conferire alle discariche. Queste stanno accettando gli scarti da trattamento con sempre maggiori difficoltà e a prezzi sempre più alti».
I NUMERI
In provincia di Napoli, poi, la chiusura parziale degli impianti di «Ambiente spa» e «Di Gennaro spa» devastati dagli incendi della scorsa estate - sulla cui matrice rimangono molte nubi - ha rappresentato l'ultima tegola. «In collaborazione con il vicepresidente della Regione Campania e assessessore all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola - sottolineano i vertici del Co.re.ve - stiamo cercando di reperire spazi di stoccaggio temporaneo, ma non è impresa facile». La raccolta nazionale del vetro secondo i dati del Co.re.ve è cresciuta dell'8,3%, ovvero 155.000 tonnellate su base annua nel 2017, con una previsione per il 2018 di un ulteriore 7,6%, pari a 156.000 tonnellate. Il tasso medio degli ultimi 10 anni è stato del 3,5%. Al nord la raccolta pro capite di vetro è di 39 kg (+5,9% in un anno) al centro 28 kg (+ 8,9%) e al sud 21 kg, con un incremento record del 13,9% in un anno. Insomma, in definitiva si ricicla troppo. La crisi è così seria che in molti degli affollati condomini residenziali di Giugliano, Frattamaggiore, Marano gli amministratori hanno fatto affiggere avvisi in cui si chiede di tenere le bottiglie a casa: con i cassonetti pieni il rischio di multe salate è dietro l'angolo. Per non parlare dei pericoli che si moltiplicano lungo le strade cosparse di pezzi di vetro che traboccano dai contenitori.
I SOCIAL
Inevitabilmente i gruppi Facebook sono stati presi d'assalto dai residenti infuriati. In tanti si scandalizzano: «Dove dovremmo buttare il vetro? Nella carta? Nell'umido? Uno spreco incredibile. I cassonetti sono pieni dappertutto e non sappiamo più come fare». Ovviamente c'è spazio anche per la polemica politica: «È da un mese e più che ci sono problemi con la raccolta del vetro scrive il consigliere giuglianese Adriano Castaldo del Pd - ma nessuno muove nulla per mettere la cittadinanza a conoscenza del problema».
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