Micro terremoti nel Vesuvio, l'Osservatorio: «Eventi nella norma»

Micro terremoti nel Vesuvio, l'Osservatorio: «Eventi nella norma»
di Mariagiovanna Capone
Domenica 2 Dicembre 2018, 08:00 - Ultimo agg. 18:56
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La paura ai tempi dei social si diffonde velocemente e accade che un sisma di magnitudo 2.0 diventi evento parossistico, con scene di panico e gente in strada. Ma ieri alle 11.11 sul Vesuvio non è accaduto nulla di tutto questo. La scossa, una delle tante che da tre giorni di susseguono in zona craterica, non è stata avvertita dalla maggior parte dei residenti. Resta però un fatto: da giovedì sul Vesuvio si stanno susseguendo degli eventi sismici di bassa intensità, quasi tutti raggruppati in area craterica. Si deve temere un'imminente eruzione? No, dall'Osservatorio Vesuviano rassicurano che i parametri del vulcano rientrano nella norma. Del resto, lo stato attuale del Vesuvio corrisponde al «livello verde», ovvero livello più basso se riferito ai quattro livelli di allerta previsti dal piano di emergenza predisposto dalla Protezione Civile. I bollettini sul Vesuvio non evidenziano variazioni significative nello stato di attività, quindi quanto accade è conforme con la dinamica di un vulcano attivo, ma soprattutto non ha nulla a che vedere con la risalita di magma. Oltre ai circa 50 terremoti inseriti sul database pubblico dell'Osservatorio Vesuviano, ce ne sono altrettanti neanche elencati perché non sono localizzabili. Sono cioè talmente bassi in energia che seppure registrati da una o due stazioni sismiche, non possono essere localizzati, e non hanno nessun rilievo scientifico.
 
L'evento più intenso si è registrato alle 16.55 di giovedì e aveva magnitudo 2.3, mentre quello di ieri alle 11.11 magnitudo 2.0. Gli epicentri sono tutti addensati intorno all'area craterica, con profondità sotto i 3 chilometri, a conferma che si tratterebbe di fenomeni legati alla subsidenza dell'edificio vulcanico e non a spostamenti di magna, che si troverebbe molto più in profondità. Le rocce che compongono l'edificio vulcanico cambiano con il tempo la propria caratteristica reologica, compattandosi, e questo spiegherebbe la subsidenza di 5-6 centimetri registrata dal 2012 a oggi. Le misure periodiche eseguite dai tecnici dell'Osservatorio Vesuviano non mostrano deformazioni del suolo imputabili a fenomeni vulcanici, come riferito nei bollettini ufficiali pubblicati dall'ente. In cima, invece, ci sarebbero delle variazioni in quota che evidenziano la lieve subsidenza verosimilmente dovuta a processi di compattazione e/o scivolamento di terreni poco coerenti. Si tratta quindi di fenomeni continuativi. Un esempio? Nel corso del solo mese di ottobre al Vesuvio sono stati registrati 177 terremoti, con un episodio di magnitudo massima 2.5, di cui 111 eventi sono stati registrati nel corso di ben tre sciami sismici.

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