Napoli, tornano i turisti ma anche i cumuli rifiuti: «Noi commercianti costretti a pulire»

Napoli, tornano i turisti ma anche i cumuli rifiuti: «Noi commercianti costretti a pulire»
di Antonio Folle
Sabato 6 Giugno 2020, 16:42 - Ultimo agg. 7 Giugno, 10:46
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Con il ritorno dei turisti e dei napoletani al centro storico torna di prepotente attualità il tema della raccolta dei rifiuti e degli interventi di spazzamento insufficienti a garantire l'igiene delle strade. I commercianti del centro antico della città denunciano ancora una volta di essere costretti a spazzare da soli all'esterno delle loro attività per evitare il danno e la beffa. Paradossale, infatti, dover spendere migliaia di euro per costosissime sanificazioni anti-Covid e poi dover accogliere all'interno delle attività visitatori che vengono da strade non sempre tenute in buone condizioni di pulizia.

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Nella zona di via Cisterna dell'Olio oltre alle erbacce che spuntano dai muri, ogni giorno le attività commerciali sono costrette a fare i conti con i resti degli accampamenti notturni dei clochard che cercano intimità costruendo rifugi di fortuna con cartoni al riparo delle auto parcheggiate. Nonostante la tassa comunale per lo smaltimento dei rifiuti pagata dalle attività commerciali sia tra le più care d'Italia, ogni mattina i commercianti sono costretti ad "armarsi" di scopa e paletta per spazzare via i rifiuti. La conformazione stessa delle strade, però, rappresenta un problema non da poco. Grosse quantità di rifiuti, come hanno testimoniato gli stessi negozianti, giacciono per settimane sotto le auto in sosta, attirando in molti casi blatte e topi.
 

 

«Voglio subito precisare che non do tutte le responsabilità di questa situazione all'attuale dirigenza di Asìa - ha spiegato Francesco Gallucci, storico artigiano partenopeo - dal momento che la signora de Marco sta facendo tutto il possibile per arginare la situazione, spesso ascoltando in prima persona le lagnanze dei cittadini. Purtroppo il problema viene dai precedenti venti anni di gestione, dove non si è pensato a programmare niente. Ci ritroviamo così ad avere una azienda che ha personale stanco e inefficiente - prosegue - e non di rado vediamo gli spazzini seduti agli angoli delle strade perchè non ce la fanno a tenere il ritmo che bisognerebbe tenere in un centro storico sovraffollato come il nostro. Il risultato è purtroppo sotto gli occhi di tutti e noi commercianti, se non vogliamo vederci entrare la spazzatura fin dentro le nostre attività, siamo costretti ogni mattina a prendere scopa e paletta ancora prima di aprire. Come centro commerciale Toledo-Spaccanapoli - precisa Gallucci - abbiamo denunciato più volte alle istituzioni questa assurda situazione, ma non abbiamo mai visto una soluzione duratura. Nella quasi totalità dei casi subito dopo le nostre denunce scattano interventi-tampone che, però, fanno riprecipitare le cose al punto di partenza entro poche ore».
 


La numero uno dell'azienda partecipata del Comune Maria de Marco ha più volte sottolineato la necessità di rinforzare l'organico con "forze fresche". Durante l'epidemia di Coronavirus che ha duramente colpito anche il personale di Asìa, si è cercato di tamponare l'emergenza con assunzioni temporanee tramite agenzie interinali. In mancanza di interventi strutturali dal punto di vista delle assunzioni, però, il rischio è di veder peggiorare - tra malattie, invalidità e pensionamenti - la situazione in brevissimo tempo. 

Se il settore dello spazzamento è in cronica difficoltà, non se la passa di certo meglio il comparto di Asìa che riguarda la raccolta e lo svuotamento di cassonetti e campane per la raccolta differenziata. Alle immagini delle periferie invase dai rifiuti - immagini che ricordano molto da vicino la situazione pre-de Magistris - si affiancano le immagini delle campane per la raccolta differenziata della centralissima piazza Dante con sacchetti che restano abbandonati in strada per intere giornate. 

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