Torneo di calcetto clandestino in piazza Mercato a Napoli, l'organizzatore: «Scusate, volevo ricordare gli amici morti»

Torneo di calcetto clandestino in piazza Mercato a Napoli, l'organizzatore: «Scusate, volevo ricordare gli amici morti»
di Daniela De Crescenzo
Martedì 16 Giugno 2020, 23:30 - Ultimo agg. 17 Giugno, 16:19
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«Lo sappiamo, abbiamo sbagliato, abbiamo sottovalutato la situazione, e per questo abbiamo commesso un errore, ma non siamo malavitosi, siamo solo degli amanti del pallone»: Francesco, uno degli organizzatori del torneo di piazza Mercato, decide di metterci la faccia e di raccontare come si è arrivati alla partita dello scandalo.
 
 

Che cosa è successo lunedì sera?
«Abbiamo organizzato un memorial “I guaglioni npont o vico” per i nostri amici scomparsi, ragazzi normali, cresciuti con me nei vicoli del Lavinaio, lo facciamo da venti anni e non era mai successo nulla. La nostra è una manifestazione pacifica e i ragazzi che vogliamo ricordare, e che ci mancano ancora, erano ragazzi normali, tranquilli».
Tutto come al solito, ma questa volta sono arrivati i carabinieri...
«Sì e appena si sono avvicinati con le loro auto noi ce ne siamo andati subito, tranquillamente e con educazione, senza protestare perché era giusto così: abbiamo esagerato».

Avevate pubblicato la notizia su Facebook, raccolto video di sportivi e neomelodici. Perché?
«Lo avevamo fatto ingenuamente, perché essendo ripartita la serie A siamo ripartiti anche noi, senza valutare il momento e le conseguenze».
Avete sparato perfino i fuochi d’artificio: non avete pensato all’assembramento che si poteva creare?
«Noi avevamo organizzato tutto come negli anni precedenti, ma poi ci è sfuggita la cosa di mano perché sono arrivate anche persone che non erano del quartiere. C’era più gente di quanto avessimo previsto».

Avevate chiesto i permessi necessari per tenere una manifestazione pubblica?
«No, non abbiamo chiesto niente a nessuno, istituzioni e forze dell’ordine non sapevano niente. Se lo avessero saputo non si sarebbe giocato. E infatti ieri sera quando sono arrivati i carabinieri abbiamo fermato tutto. Solo ai commercianti della piazza abbiamo domandato se davamo fastidio giocando quando gli esercizi erano chiusi. Lo abbiamo fatto con tranquillità, senza arroganza. Nessuno si è opposto forse anche perché sanno che vogliamo solo tirare calci a un pallone».

Quante squadre hanno giocato?
«Ieri sera quattro squadre in due incontri e infatti quando sono arrivati i militari erano già le 23».

In piazza Mercato c’erano centinaia di persone e molte senza nemmeno la mascherina. Non temete le conseguenze della vostra iniziativa anche dal punto di vista sanitario, non avete paura del contagio?
«Speriamo proprio che non succeda niente. Ma, lo ripeto, abbiamo sbagliato e per questo io e tutti gli altri dell’organizzazione, noi ragazzi dell’associazione Npont ‘o vico, chiediamo umilmente scusa a tutti. A cominciare dalle forze dell’ordine».

Il vostro è stato un gesto di sfida?
«Assolutamente no, non volevamo sfidare né le forze dell’ordine né lo Stato. Appena abbiamo capito il pasticcio che avevamo combinato abbiamo smantellato tutto, abbiamo tolto le porte e stiamo per cancellare anche i segni che avevamo fatto per terra. Lo ripeto: siamo stati sciocchi ed ingenui, ma niente altro».
 

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