Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato l'arresto in carcere emesso lo scorso 23 novembre nei confronti del 33enne in cura per problemi psichiatrici che il giorno precedente all'arresto, in una abitazione di Torre del Greco ha ucciso la madre di 55 anni con un cacciavite. Un omicidio particolarmente violento, quello commesso dall'uomo, convinto di essere «vittima» - come lui stesso ha riferito agli inquirenti - delle «fatture (malefici, ndr) della scemità» della madre, «fatture» alle quali quel tragico giorno ha deciso di mettere uccidendo la madre con un cacciavite. L'uomo, dopo avere assassinato la madre, si recò tranquillamente a dormire. Solo il giorno dopo, alla nonna, che l'aveva incontrato in strada in compagnia del cane, il 33enne ha riferito, candidamente, di avere ucciso la madre.
L'avvocato Maria Laura Masi, ai giudici del Riesame aveva fatto istanza di non imputabilità per evidente incapacità di intendere e di volere del suo cliente. Oggi, intanto, davanti al Gup del Tribunale di Torre Annunziata si è tenuto l'incidente probatorio al termine del quale è stata disposta una perizia finalizzata ad accertare la capacità di intendere dell'indagato. Alla presenza del suo avvocato e del sostituto procuratore Emilio Prisco, titolare del fascicolo, l'uomo ha spiegato - con un discorso delirante - le vicissitudini familiari che lo avrebbero portato sua pazzia.