Variante Delta a Torre del Greco, colpito bimbo di un anno: ma con il doppio vaccino niente sintomi

Variante Delta a Torre del Greco, colpito bimbo di un anno: ma con il doppio vaccino niente sintomi
di Francesca Mari
Mercoledì 30 Giugno 2021, 22:59 - Ultimo agg. 1 Luglio, 18:40
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Ha poco più di un anno il più giovane tra i pazienti colpiti dalla variante Delta a Torre del Greco, la città con più casi nell’area di competenza dell’Asl Napoli 3 Sud, che va da Nola alla penisola sorrentina. Il bimbo, vista l’età, non era stato vaccinato e ha sviluppato lievi sintomi della malattia, per cui sono state sufficienti le cure domiciliari. Identica condizione vissuta dal più anziano, un 50enne, il quale aveva ricevuto soltanto una dose di vaccino. Una sola dose aveva ricevuto anche l’unico ospedalizzato del focolaio di variante indiana scoppiato nell’Asl Sud, che ha fatto contare 83 casi: si tratta di un 57enne ricoverato al Covid Hospital di Boscotrecase in sub intensiva.

Questi elementi, che potrebbero sembrare utili solo a fini statistici, sono alla base dello studio condotto dal direttore sanitario dell’Asl Napoli 3 Sud, l’epidemiologo Gaetano D’Onofrio, che ha voluto analizzare il focolaio ancora in atto basandosi sull’equazione variante Delta-vaccini.

Con il contact tracing a cura dell’Asl e il sequenziamento del piano di sorveglianza genomico regionale, che vede operare in sinergia l’istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il Tigem di Pozzuoli e l’Ospedale Cotugno di Napoli, si sta cercando di isolare la variante e nelle zone con più casi accertati si opera a campione con degli estrattori. La radiografia sembra rassicurante. Prima di tutto la curva dei contagi è in discesa: degli 83 casi iniziali, almeno 32 si sono negativizzati: sono quelli di Torre del Greco, passata così da 44 a 12 positivi, mentre ad Agerola, dove in pochi giorni i casi erano diventati 24, ci sono state 4 guarigioni e nessun altro contagio. Altrove la diffusione resta «contenuta e puntiforme», dicono dall’Asl, con una media di massimo tre casi per città.

Ma il focolaio degli originari 44 di Torre del Greco, che comunque resta monitorato nonostante il 50% abbondante di negativizzazione, ha fornito degli elementi importanti proprio sul rapporto tra varianti e anticorpi. Dei 44 colpiti da variante Delta, infatti, è emerso che solo 7 erano stati vaccinati con una sola dose (tra Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson) mentre i restanti 37 avevano ricevuto entrambe le dosi di vaccino. Dei sette vaccinati a metà, uno è il 57enne finito in ospedale e i restanti sei hanno manifestato sintomi; i vaccinati con doppia dose sono tutti asintomatici. Tra i sette, inoltre, c’è il fratello maggiore del bambino del 2019 non vaccinato: i medici non escludono che il piccolo potrebbe essere stato contagiato proprio in famiglia. «Vaccinatevi! Vaccinatevi! Vaccinatevi!», ripete con fermezza l’invito alla popolazione D’Onofrio. «La variante Delta ci è crollata addosso - spiega il direttore sanitario - ma oltre a mettere in atto la corsa per il contenimento era importante cercare di capire il fenomeno in rapporto all’immunizzazione. I dati dimostrano chiaramente che la copertura vaccinale può contrastare anche le varianti perché i virus mutano, ma gli anticorpi riescono a fronteggiare l’aggressività ed evitare le complicanze, che poi sono quelle che fanno più paura. Bisogna capire che il problema non è la positività - conclude D’Onofrio - ma l’evoluzione in malattia; il Covid diventerà come l’influenza e chi si vaccina si mette in sicurezza». 

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