Carlo disperso in mare nel Napoletano per salvare due 15enni, il racconto dell'amico: «L'ho visto scomparire tra le onde»

Carlo disperso in mare nel Napoletano per salvare due 15enni, il racconto dell'amico: «L'ho visto scomparire tra le onde»
di Gennaro Del Giudice
Venerdì 2 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 3 Luglio, 17:40
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La speranza è di ritrovarlo in una secca tra le gole del costone che sovrasta la spiaggetta di Torregaveta, dove tredici anni fa annegarono Cristina e Violetta, le ragazzine di etnia rom risucchiate dal mare. Lo stesso che non ha lasciato scampo a Carlo Riccio, 57enne di Napoli, che ieri mattina si era tuffato per salvare due ragazzini finiti in balìa delle onde, senza più fare ritorno a riva. Fino a tarda serata le motovedette della guardia costiera e gli elicotteri hanno scandagliato il tratto di costa, ma le ricerche non hanno dato alcun esito e col passare delle ore le speranze di ritrovarlo in vita vanno sempre più riducendosi. Erano le 11.30 quando, dalla spiaggia libera di Monte di Procida, si sono alzate le urla di aiuto di due 15enni che per raggiungere un pallone schizzato verso la scogliera sono stati sopraffatti dalle onde. Senza pensarci due volte Carlo Riccio si è tuffato in mare, insieme a lui anche il 73enne titolare di un ristorante che confina con la spiaggia libera, il figlio 34enne di quest’ultimo, un cameriere del locale e altre persone, nel tentativo di raggiungere i due ragazzini. Ma le onde troppo alte e le correnti lo hanno risucchiato. 



«Avevo detto a quei due ragazzini di non allontanarsi. Non solo non mi hanno ascoltato, ma si sono anche allontanati quando il pallone è andato verso gli scogli. Lì in mezzo è come se ci fosse una voragine che li ha inghiottiti, sono rimasti tutti intrappolati. Poteva essere una carneficina». racconta Renato Bifolco, amico di Carlo Riccio. «L’ho conosciuto su questa spiaggetta, si metteva con l’ombrellone sempre nello stesso punto.

Veniva da Napoli fino a qui perché gli piaceva la tranquillità di questo posto. Ho visto quando si è tuffato, mentre nuotava per raggiungere quei ragazzini. Poi improvvisamente è scomparso». Tra mille difficoltà, tutti sono riusciti a guadagnare la riva, chi a nuoto, chi aiutato dai soccorritori, tranne il 57enne che mosso da un gesto di altruismo non ha esitato a mettere a repentaglio la propria vita. In pochi minuti via mare sono giunti gli uomini della Guardia Costiera di Monte di Procida, Bacoli e Pozzuoli, due dei quali (un capo e un sottocapo) sono rimasti feriti durante le operazioni di salvataggio, rese complicate dal vento e dalla presenza delle scogliere nelle quali si era incagliato uno dei due 15enni. Momenti concitati e di grande paura, durante i quali sono rimasti feriti anche il titolare del ristorante, che è stato soccorso dai sanitari del 118 insieme ad un’altra persona e ai due ragazzini. Tutti sono stati trasferiti in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale «Santa Maria delle Grazie» per sintomi associati a un principio di annegamento e a ferite e contusioni causate dall’impatto contro gli scogli, oltre a un forte stato di shock. Nessuno è in pericolo di vita.

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A sostegno della macchina dei soccorsi sono giunti anche alcuni surfisti e i tanti bagnanti che ieri mattina affollavano la spiaggetta di Torregaveta dove una bandiera rossa, posta all’ingresso dell’arenile, indicava il mare agitato consigliando di evitare i tuffi. Sul posto anche i carabinieri e la polizia municipale d Monte di Procida. «La particolarità di questa zona è che quando arriva l’onda la sabbia sprofonda sotto i piedi e la corrente ti trascina e porta al largo. È un tratto di mare molto pericoloso quando è agitato, noi del posto spesso allertiamo i bagnanti che però troppo spesso, quando non sono del posto, non ci stanno a sentire» spiega Francesco Iannuzzi, residente che vive a pochi passi dalla spiaggia di Torregaveta e tra i primi a giungere sul posto per dare manforte ai soccorritori. «Sono spariti in un attimo, il mare li ha risucchiati. Uno è riuscito a camminare vicino alla scogliera prima di essere aiutato. Quando lo hanno portato a riva tremava e non riusciva a respirare» racconta Giorgia Langiu, residente del posto che insieme alle figlie e ai familiari stava trascorrendo una giornata di mare nel tratto di spiaggia libero quando, all’improvviso, si è precipitata anche lei in mare nel tentativo di salvare prima i due ragazzi e poi gli altri soccorritori in difficoltà. Sulla spiaggia sono stati rinvenuti gli effetti personali che Carlo Riccio aveva lasciato sotto l’ombrellone e che hanno consentito di rintracciare i parenti che nel primo pomeriggio sono giunti a Torregaveta dove, fino al tardo pomeriggio, hanno seguito le operazioni di ricerca. Il mare agitato, complice anche il forte maestrale, ha impedito alle motovedette di avvicinarsi al costone dove sono riposte le ultime speranze.
 

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