Meningite, nuovo caso a Napoli: trentenne ricoverata al Cotugno

Meningite, nuovo caso a Napoli: trentenne ricoverata al Cotugno
di Marisa La Penna
Giovedì 24 Marzo 2016, 08:50
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Un nuovo, grave, caso di meningite. Questa volta in città. Un’altra giovane donna tramortita dalla terribile malattia. È stata trasportata ieri, in stato di incoscienza, al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. Prima di finire in ospedale aveva accusato forti mal di testa e rigidità nucale. Poi la improvvisa perdita dei sensi.

Nel reparto di emergenza del nosocomio di via Pignasecca (diretto da Vittorio Helzel) i sanitari hanno subito capito che le cose per la giovane paziente - trent’anni, proveniente dal quartiere Arenaccia - si stavano mettendo male, con un sospetto di meningite. E così l’hanno sottoposta ai test diagnostici: una tac e una puntura lombare per analizzare il liquor. La risposta è stata positiva. L’esame radiologico ha evidenziato una grave sofferenza del cervello. E così è stato disposto l’immediato trasferimento all’ospedale per malattie infettive. Al Cotugno è stata ricoverata in rianimazione dove, già da due giorni, è in imminente pericolo di vita l’altra giovane donna proveniente da Sant’Anastasia. 
Migliorano invece, sia pure impercettibilmente, le condizioni del sessantunenne ricoverato giovedì scorso nella rianimazione del policlinico federiciano, diretta dal professore Giuseppe Servillo.

«I casi di meningite devono far tenere alta l’attenzione per evitare di doverci trovare a fronteggiare un’emergenza senza essere preparati» ha commentato ieri il presidente del gruppo consiliare dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, che ha deciso di «avviare una serie di ispezioni negli ospedali campani per capire se e come si sono organizzati per gestire eventuali nuovi casi di meningite».

«Ho anche chiesto al presidente della Commissione sanità, Topo, di accelerare la convocazione in audizione di tutti i responsabili di Asl e ospedali perché è giusto che rendano conto delle procedure adottate per evitare il propagarsi della malattia, a cominciare, per esempio, dall’avvio di una campagna straordinaria di vaccinazioni che coinvolga soprattutto i bambini particolarmente esposti al rischio visto che vivono gran parte della giornata in ambienti chiusi e insieme ad altri bambini» ha aggiunto Borrelli per il quale «non bisogna creare allarmismi e tensioni, però, non bisogna neanche fare l’errore opposto, ossia sottovalutare un rischio che c’è ed è concreto come dimostrano i casi di contagio che si sono verificati nelle ultime settimane».

Come è noto la meningite può presentarsi sotto varie forme. Può essere causata da batteri, virus o altri microrganismi. Non tutte hanno esito letale. L’importante è diagnosticare con tempestività la malattia. Prima si interviene con i famaci specificimaggiore è la possibilità di guarigione.
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