Napoli, allagate le aule del Tribunale: chiude Sezione Lavoro, ​sospese le udienze

Napoli, allagate le aule del Tribunale: chiude Sezione Lavoro, sospese le udienze
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 10 Giugno 2021, 23:38 - Ultimo agg. 11 Giugno, 19:40
4 Minuti di Lettura

«Si è allagato tutto, sembra che anche il soffitto sia piegato». Sono le parole pronunciate in alcuni video girati da chi ieri mattina si è recato nella Torre A del tribunale di Napoli al Centro direzionale. Gli uffici dove tutti i giorni i magistrati della Sezione Lavoro preparano e celebrano le udienze ieri sono stati ritrovati completamente zuppi d’acqua dal sesto al decimo piano. Dopo un sopralluogo la presidente del tribunale, Elisabetta Garzo, non ha potuto far altro che sospendere le udienze per tutta la giornata di ieri e di oggi in attesa di ripristinare la funzionalità degli uffici. Due giorni di cause e udienze saltate. 

I tecnici e gli operai intervenuti sono al lavoro per comprendere le cause dell’allagamento. Molto probabilmente la ragione dell’acqua alta sul pavimento e le infiltrazioni dal soffitto non sarebbero dovute alle piogge dei giorni scorsi, ma a delle perdite dalla rete idrica o dai servizi igienici. Si cercherà nella giornata di oggi di riparare i danni e mettere in condizione i magistrati di poter riprendere servizio nei propri uffici. Le stanze interessano praticamente per intero tutta la Sezione Lavoro del tribunale, l’unico piano dove operano i magistrati e il personale di cancelleria di questa sezione che si è salvato dagli allagamenti è l’undicesimo. Ieri mattina a segnalare il problema è stato lo stesso presidente della Sezione Lavoro, il magistrato Paolo Landi che ha il proprio ufficio proprio al decimo piano dove si sono verificati i danni più ingenti. Immancabile quindi la decisione di sospendere i lavori.

«Gli uffici - ha spiegato dopo aver effettuato un sopralluogo la presidente del tribunale, Elisabetta Garzo - sono interessati da un diffuso fenomeno di allagamento, con danni alle cose ivi custodite».

Di qui la decisione necessaria, pur se dolorosa. «Si autorizzano i giudici della Sezione Lavoro - ha scritto la presidente - a sospendere le udienze e rinviare d’ufficio tutte le cause fissate e si dispone la chiusura al pubblico dei piani 6,7,8,9,10 della Torre A». Già negli anni scorsi il tribunale partenopeo era stato interessato da allagamenti, ma in passato i problemi erano quasi sempre dovuti a delle piogge abbondanti. Stavolta - dalle prime ricostruzioni effettuate sul posto - la causa sarebbe invece da ricercare in alcune perdite della rete idrica.

Video

Non fa polemiche il presidente dell’Ordine degli avvocati, Antonio Tafuri, che da esperto del Diritto del lavoro è spesso incaricato di seguire le udienze proprio in quelle stesse aule ieri allagate. «Da un lato - spiega Tafuri - dico che sono cose che possono capitare, ma dall’altro ricordo come da anni ravvisiamo e denunciamo i tanti problemi strutturali all’interno del palazzo di giustizia e ne abbiamo sempre criticato le condizioni di lavoro tanto per i magistrati quanto per noi avvocati». In realtà da tempo si discute di una diversa disposizione degli uffici all’interno del Palazzetto proprio per scongiurare simili situazioni. Da anni si prevede una diversa ridistribuzione delle aule e delle cancellerie, con ogni piano dove dovrebbe operare orizzontalmente solo una singola sezione. «Spero - sottolinea Tafuri - che questo progetto possa essere portato a termine anche grazie ai soldi del Recovery Plan. È inutile dire che questi due giorni di udienze saltate aggravano ancora di più l’enorme mole di arretrato delle udienze che già è endemico». Sulla stessa scia il presidente della Camera Penale, Marco Campora: «Il tribunale di Napoli è tra i più affollati d’Italia, le evidenti carenze strutturali dovrebbero essere un’assoluta priorità per il regolare funzionamento di questa Giurisdizione». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA