Napoli: tribunale ecclesiastico, tredici centri di consulenza per ridurre le cause

L'annuncio del vicario padre Luigi Ortaglio durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario

L'inaugurazione dell'anno giudiziario con l'arcivescovo don Mimmo Battaglia
L'inaugurazione dell'anno giudiziario con l'arcivescovo don Mimmo Battaglia
Lunedì 20 Marzo 2023, 17:20
3 Minuti di Lettura

Per essere accanto ai fedeli separati che fanno ricorso alla giustizia ecclesiastica nella diocesi di Napoli è stata prevista l'istituzione di ben 13 centri di consulenza, uno per ogni decanato, che sono porzioni di territorio della chiesa partenopea. Nel 2022 ne sono stati aperti 4 ed entro quest'anno apriranno i rimanenti 9. È quanto ha annunciato il vicario giudiziale del tribunale interdiocesano partenopeo, padre Luigi Ortaglio durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario che si è svolta questa mattina alla presenza, tra gli altri, dell'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia.

Ai centri di consulenza collaborano i decani, ovvero i sacerdoti che coordinano di fatto l'attività pastorale di un gruppo di parrocchie, ma anche consulenti matrimoniali e familiari, ed avvocati.

Video

Ogni centro di consulenza si propone innanzitutto, è stato spiegato nel corso della cerimonia la possibilità di riconciliazione o ancora di valutare la possibilità di introdurre una causa di nullità matrimoniale o di una procedura di dispensa.

Insomma si tratta di una sorta di filtro proprio per non ingolfare il tribunale il cui obiettivo deve essere - è stato spiegato - la facilità di accesso ma anche la rapidità dei processi.

Ma la giustizia ecclesiastica si prepara anche per stare al passo con i tempi facendo conto con i nuovi mezzi. Non più solo carta e penna per la gestione dei documenti e delle istanze. Per questo motivi il Tribunale ecclesiastico interdiocesano partenopeo lo scorso anno si è dotato di un regolamento di disciplina per la trattazione degli atti di causa che potrebbero giungere anche attraverso i social network: l'obiettivo è quello di garantire il rispetto assoluto della privacy. Sul fronte dei numeri c'è da registrare che il il Tribunale ecclesiastico interdiocesano partenopeo riesce a definire un numero di cause - circa 200 - pari a quelle che ogni vanno vengono iscritte a ruolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA