Napoli violenta: fidanzata picchiati per avere reagito alla truffa

Napoli violenta: fidanzata picchiati per avere reagito alla truffa
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 18 Febbraio 2018, 09:21
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Le notti violente di Napoli. Quando non sono i camorristi e le baby gang ad agitarle, allora ci pensa la microcriminalità. Straccioni in cerca di qualche banconota, anche a costo di rischiare grosso. E persino coinvolgendo dei bimbi.

A dimostrarlo è l'ultimo episodio accaduto l'altra notte lungo una delle principali arterie del centro, quella compresa tra il corso Vittorio Emanuele e via Tasso. Proprio qui, alla confluenza stradale, poco lontano da due grandi alberghi, si è consumato un clamoroso tentativo di truffa sfociato in inaudita violenza.
 
Ricostruiamo i fatti così come emergono dalle indagini avviate poco dopo il raid dalla Polizia di Stato. Sono le 3,15, notte fonda, quando a bordo di una utilitaria viaggiano un ragazzo e la sua fidanzata. Lui ha 26 anni, lei 23. Stanno rientrando a casa dopo aver trascorso la serata con amici in un locale. All'improvviso accade l'imprevedibile. Un colpo secco alla carrozzeria della macchina. E, pochi istanti dopo, si materializza una Smart grigia con quattro persone a bordo.

«Fermati, fermati!», urla l'autista della Smart. Il giovane rallenta e accosta, in una strada ormai deserta. «Tu mi hai tamponato, mi hai spaccato lo specchietto», dice l'energumeno. È la classica «truffa dello specchietto»: quella basata su una simulazione d'incidente stradale, che spesso va a buon fine contando sul cosiddetto effetto sorpresa. Praticamente si finge l'urto con un colpo alla carrozzeria della vettura che precede: dopodiché si chiedono i danni con una «composizione bonaria».

Ma il 26enne capisce tutto, intuisce l'inganno e si rifiuta di sborsare i 100 euro richiesti. «Io non ti ho nemmeno sfiorato», protesta. E a quel punto scatta la violenza. Dopo alcuni insulti e una minaccia diretta, l'aggressore sferra due pugni diretti al volto del giovane. La vittima viene colta di sorpresa, i colpi lo raggiungono al naso e alla bocca. Inizia a sanguinare: solo a quel punto la sua fidanzata scende e prova a soccorrerlo.

Qui inizia la seconda fase dell'assalto, affidata questa volta alle due donne che accompagnavano il truffatore. Il tutto avviene sotto gli occhi di un bambino dalla apparente età di sei-sette anni, ovviamente incolpevole. Nel cuore della notte il minore si trova ancora su un'auto, e saranno le indagini a chiarire come e perché.

Fatto sta che le due donne iniziano a colpire anche la fidanzata dell'aggredito. Una delle due appare particolarmente spietata: al punto da strappare dieci centimetri di cuoio capelluto alla malcapitata vittima. Subito dopo i quattro risalgono sulla Smart e fuggono in direzione di piazza Mazzini. I due fidanzati allertano il 113, poi vanno in ospedale, dove verranno refertati per ferite lacero-contuse e lesioni guaribili in dieci giorni. Gli aggrediti sarebbero riusciti però ad annotare il numero di targa della Smart. E altri passi in avanti le indagini potrebbero farle grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza stradale e privata già acquisiti dalla Polizia scientifica.
 
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