Cinquemila pratiche pendenti, uffici presi d'assalto, con file chilometriche di gente in attesa di poter presentare i documenti. Sei mesi di attesa, permanendo questa situazione, per ottenere il prezioso documento di viaggio per l'estero. E, per finire, personale ridotto all'osso. È caos passaporti in Questura, a Napoli. Una situazione che ricalca quella delle altre principali città italiane, dove pure si registrano ritardi e disagi profondissimi.
Via Maurizio Capuano, cuore della City, un giorno lavorativo qualunque.
E la dimensione plastica di ciò che succede quotidianamente a poche decine di passi da via Medina. Un assalto in piena regola. E la situazione non migliora - anzi, forse diventa ancor più critica - nella giornata del giovedì, quando sulla base di un decreto firmato dal questore proprio per deflazionare i grandi numeri e agevolare i richiedenti, gli uffici preposti vengono tenuti aperti tutta la giornata con un open day proprio per cercare di ridurre le «urgenze», e cioè quelle situazioni che richiedono massima attenzione per chi motivatamente (ragioni di salute, di lavoro o di studio) chiede il taglio dei tempi di attesa. E così il giovedì (ma questo succede sempre più spesso anche durante gli altri giorni) è necessario l'intervento degli agenti del Reparto Mobile, con i celerini dispiegati per evitare che esplodano problematiche di ordine pubblico.
Monta così, inevitabilmente, la rabbia della gente. Rumoreggiano i sindacati di polizia, gridano allo scandalo le associazioni dei consumatori: le quali sottolineano come la legge Bassanini preveda che i tempi di rilascio del passaporto ordinario sono normalmente di 15 giorni, che possono al massimo lievitare a 30 ma solo in relazione al tipo di verifiche istruttorie richieste.
E invece succede che se oggi si presentano le pratiche e si avvia l'iter per un rinnovo del documento, i tempi di lavorazione e consegna del passaporto vengono definiti non prima di giugno-luglio 2023. Ne sanno qualcosa i dipendenti degli uffici addetti. Personale ridotto all'osso: con tre-quattro addetti alla stampa e appena tre per la validazione delle pratiche. Tutni massacranti per tutti.
Dalla Questura fanno sapere che in questo periodo la situazione di Napoli è la stessa che stanno vivendo città come Milano, Roma, Firenze e Torino. Un quadro desolante, sul quale pesano ovviamente anche le procedure di rilascio dei permessi di soggiorno agli stranieri.
Il problema esiste - ammettono i vertici di via Medina - e la causa principale sono i sovraccarichi di lavoro: per questo si raccomanda di consultare via internet l'Agenda online (https://www.passaportonline.poliziadistato.it/).
Questa strada resta la più utile e conveniente da battere, insomma. «In ogni caso - sottolinea una fonte qualificata della Questura di Napoli - va sottolineato che, pur di fronte a questa massa enorme di pratiche, i nostri uffici non chiudono le porte in faccia a nessuno, ed anzi proprio per questo il questore Giuliano ha disposto aperture straordinarie degli sportelli».
Ma perché si è giunti a tanto? La fine del lockdown ha inevitabilmente fatto tornare la voglia di muoversi, di viaggiare, scatenando però la corsa ai rinnovi e ai rilasci. Anche la Brexit del 2020 ha avuto il suo peso, determinando un incremento notevole della corsa agli uffici passaporti.