Sembra ormai una fiction a puntate la vicenda che riguarda il murale dedicato al 15enne baby-rapinatore, Ugo Russo, ucciso mentre quasi due anni fa tentava di rapinare un carabiniere fuori servizio a Santa Lucia. Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar di Napoli che aveva ordinato la rimozione dell’opera che sovrasta piazza Parrocchiella. Da Palazzo Spada, pronunciandosi sul ricorso avanzato dai legali della famiglia del giovane, è stata fissata un’udienza di merito per il 27 ottobre del prossimo anno. Prima di quella data il murale non potrà essere rimosso, bisognerà attendere quasi un anno per conoscere le sorti di quell’opera che per il suo valore simbolico ha animato un accesissimo dibattito in città.
«È necessario - hanno scritto il presidente e l’estensore della Sesta sezione giurisdizionale del Consiglio di Stato, Giancarlo Montedoro e Vincenzo Lopilato - sospendere l’efficacia della sentenza di primo grado e i provvedimenti impugnati nelle more della decisione nel merito al fine di mantenere inalterata la situazione di fatto fino alla statuizione giudiziale definitiva». In pratica Palazzo Spada, non si è ancora pronunciato nel merito, ma ha deciso di rimandare tutto tra un anno. Al momento vale solo la sospensiva che blocca la sentenza del Tar di Napoli dello scorso 30 agosto, nella quale la presidente Pierina Biancofiore aveva dato ragione al Comune e acconsentito alla cancellazione dell’opera. A quella sentenza ha fatto appello l’amministratore del condominio dei Quartieri Spagnoli dove sorge il murale, Gennaro Barone, assistito dal legale Carmine Malinconico.
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Se la Giunta de Magistris - pur aprendo il contenzioso amministrativo - aveva avuto un atteggiamento balbettante sull’opera dedicata a Ugo Russo, ora invece c’è l’ex questore Antonio De Iesu, neo assessore alla Legalità, deciso a smantellare questo genere di omaggi. Sin da quando si è insediato, De Iesu è al lavoro per creare una cornice normativa su questo tipo di opere murarie. Dallo scorso anno era stato l’ex prefetto, Marco Valentini, a decidere per il giro di vite su queste opere: in pochi mesi la Prefettura - con l’ausilio delle forze dell’ordine - ha smantellato circa 50 manufatti tra murales e altarini dedicati a personaggi contigui alla criminalità, un’opera proseguita con l’attuale incaricato di Palazzo di Governo, Claudio Palomba. Adesso, però, tutti hanno le mani legate in attesa di una sentenza di merito di Palazzo Spada. La stucchevole telenovela non si concluderà prima della fine del prossimo anno.