Napoli, crolla soffitto in un'aula nell'università di Monte Sant'Angelo

Il rettore Matteo Lorito: danno subito riparato, massima attenzione alla manutenzione

L'aula danneggiata dal crollo
L'aula danneggiata dal crollo
di Melina Chiapparino
Mercoledì 29 Marzo 2023, 22:39
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L'allarme sull'emergenza manutenzione nei plessi dell'Università Federico II, a Monte Sant'Angelo, è un tema centrale per gli studenti che da tempo segnalano questa esigenza, ancora più urgente dopo l'episodio avvenuto la scorsa settimana. A riaccendere l'attenzione sulle criticità del complesso degli edifici in via Vicinale Cupa Cinthia, è stato, infatti, il crollo di una porzione di lamiera nella controsoffittatura di un'aula nel dipartimento di Fisica che, fortunatamente, al momento del cedimento non era occupata da studenti, né professori.

Nonostante la gravità della vicenda che solo per un caso non è avvenuta in circostanze diverse che avrebbero potuto mettere a rischio l'incolumità della platea studentesca, c'è da dire che, da oltre un anno, si susseguono numerose segnalazioni degli universitari, in merito allo stato di deterioramento dei plessi di Monte Sant'Angelo.

In particolare, tra le problematiche maggiormente riscontrate i rappresentanti dei gruppi studenteschi, hanno puntato il dito sui problemi infiltrativi, sulla presenza di crepe e di cedimenti riscontrati negli spazi interni dei plessi ma anche, in alcune porzioni esterne delle strutture. Non è un caso che, lo scorso 14 febbraio, sia stato consegnato agli uffici amministrativi dell'Università, un dossier redatto da tutte le associazioni rappresentative degli studenti di Monte Sant'Angelo per portare la tematica della sicurezza e della manutenzione nei plessi, all'attenzione del rettorato.

Da una parte, quindi, c'è stata la mobilitazione degli studenti che si sono organizzati autonomamente per monitorare le aree dei plessi da sottoporre al restyling e portarle all'attenzione della direzione universitaria. Dall'altra c'è stato altrettanto impegno da parte dei vertici dell'università per garantire la sicurezza. «Il distacco della lamiera, avvenuto di venerdì è stato immediatamente sottoposto agli interventi dei tecnici che hanno messo in sicurezza l'aula, rendendola nuovamente funzionale già dal lunedì successivo» chiarisce Matteo Lorito, rettore dell'Università Federico II di Napoli che specifica l'impiego di un gran numero di squadre specializzate di esperti per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei plessi in questione e di tutto il vasto complesso federiciano distribuito in città e fuori, come ad esempio a Portici e Avellino.

«L'università investe decine di milioni di euro per la manutenzione e la ristrutturazione che viene eseguita con modalità e criteri diversi per 40 sedi, ciascuna delle quali porta con sé delle peculiarità per un totale di circa 600mila metri quadri, a cui aggiungere i due Policlinici e le aree aperte come l'Orto Botanico e il parco della Reggia a Portici oppure 300 ettari di aziende agricole» puntualizza Lorito per dare la misura della vastità degli spazi da gestire, paragonabili a una città popolata da 80mila studenti e 5mila dipendenti, a cui aggiungere altri 5mila lavoratori che non hanno la natura di dipendenti fissi. «Dunque, l'episodio della lamiera che è stato immediatamente preso in carico dai tecnici e, a cui sono seguiti diversi sopralluoghi per garantire la sicurezza degli spazi, va comunque proporzionato alla grande sicurezza che offrono gli spazi universitari, inclusi quelli all'aperto che, quotidianamente, vengono monitorati».

Per quanto riguarda il complesso di Monte Sant'Angelo, però, il rettore che apprezza la «la fattiva collaborazione degli studenti» a cui è «grato e che invita sempre a segnalare possibili migliorie da attuare», fa una precisazione. «La struttura è stata costruita con criteri oramai sorpassati che stanno generando problemi di manutenzione e stanno rivelando la loro incapacità di reggere la vetustà- spiega Lorito- parliamo anche di difetti di costruzione per l'assemblaggio di materiali come metallo, plastica e cemento che tra loro invecchiano in misura diversa con le conseguenze di far muovere alcuni materiali». Una condizione problematica che, però, non ha impedito al rettorato di avviare una massiccia operazione di controllo e manutenzione di tutti gli edifici e molti lavori, come quelli nel dipartimento di Economia, Farmacia e Ingegneria, sono cominciati circa un mese fa. «Solo per rimuovere le infiltrazioni nel dipartimento di Fisica, abbiamo speso oltre un milione di euro per incapsulare il tetto» conclude il rettore deciso a portare avanti tutte le necessarie operazioni per la massima sicurezza della popolazione universitaria.

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