Napoli, le vacanze in Sardegna degli estorsori della notte

Napoli, le vacanze in Sardegna degli estorsori della notte
di Paolo Barbuto
Venerdì 31 Agosto 2018, 07:30 - Ultimo agg. 13:49
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«Guardi che è inutile aspettare, il parcheggiatore adesso è in vacanza. Torna dalla Sardegna tra qualche giorno», il commerciante si muove a pietà. Ha capito che l'attesa era destinata proprio ad incrociare l'abusivo e spiega che è tutto inutile.

Così l'incontro «salta», ma si apre un mondo di curiosità al quale offrono spiegazioni gli altri «colleghi», quelli che non sono ancora leader e sono costretti a lavorare anche nel caldo di agosto. Tutti anonimi, ovviamente (non ne avremmo dubitato) ma tutti pronti a raccontare che il mondo degli abusivi ha un top level che è quello di pochi, un centinaio in tutto, e un livello più basso dal quale è difficile uscire.

I leader hanno le zone migliori che si sono conquistati con gli anni, lavorano il giusto necessario e, dal 10 di agosto, spariscono perché portano le famiglie in vacanza. Ci sono conferme sulla predilezione per la Sardegna anche se un giovane parcheggiatore della zona di Chiaia spiega che quest'anno un gruppo di parcheggiatori con famiglie al seguito ha preferito l'Egitto in un villaggio a Marsa Alam.
 
Gli abusivi sanno che ci sono due momenti nei quali si paga senza battere ciglio: il dolore e il divertimento. Ecco perché l'aggressione più violenta viene portata all'esterno degli ospedali dove le persone corrono dai loro malati e non hanno voglia di discutere con un taglieggiatore e nei luoghi della movida in cui si va per rilassarsi, non per discutere con uno che chiede cinque o dieci euro di pizzo per lasciare l'auto in divieto di sosta.

Il dettaglio del report ufficiale sui luoghi della città nelle mani degli abusivi è impressionante. Postazioni fisse al Cardarelli, al Monaldi, al San Paolo, particolarmente appetite dagli abusivi le strade che circondano il Santobono, l'ospedale dei bambini. Ovviamente spazio anche a via Manzoni al Fatebenefratelli, all'Ascalesi, al Loreto Mare. Di recente è stata aperta anche una filiale di abusivi all'esterno dell'ospedale del Mare, zona che naturalmente prima dell'apertura del nosocomio non aveva nessun valore commerciale per gli abusivi.

Discorso identico per la movida. Anche in questo caso le cronache raccontano spessissimo degli interventi effettuati proprio nelle zone del divertimento. Più raro sentir parlare di Viale Giochi del Mediterraneo dove il cinema multisala convoglia persone e abusivi. In questa zona di Fuorigrotta, e davanti all'ospedale Cardarelli è segnalata la presenza del maggior numero di donne che si stanno facendo inesorabilmente strada in questo mondo.

Il parcheggio abusivo è come un titolo nobiliare, si tramanda di padre in figlio. Attualmente nella città di Napoli esistono almeno dieci nuclei familiari che hanno preso possesso di ampie aree della città: ci lavorano fino a tre generazioni, nonni, padri e figli i quali riescono a creare un ciclo continuo di taglieggiamento durante il giorno, senza lasciare mai scoperto il luogo, ma anche un ciclo continuo di presenza con le nuove generazioni che prendono il posto delle vecchie per evitare che qualcun altro possa prendere possesso del territorio.

Ovviamente ogni singola mossa degli abusivi viene seguita e, talvolta, governata direttamente dai clan di camorra che hanno il potere su ogni zona della città e che traggono vantaggio anche dal parcheggio abusivo. In alcune zone le strade vengono ceduta per una quota fissa giornaliera o mensile, in altre viene corrisposta al clan una percentuale sugli incassi.

E siccome gli incassi sono determinanti per gli abusivi, le forze dell'ordine durante i controlli dopo aver presentato un'inutile multa che non verrà mai pagata, da qualche anno usano l'arma della confisca del denaro intascato illecitamente, per provocare un danno tangibile agli abusivi. Ma i parcheggiatori si sono immediatamente adeguati: nessuno si fa trovare più con grosse cifre addosso. I soldi vengono affidati a ragazzi in scooter che passano ciclicamente (ogni venti minuti circa) o più semplicemente nascosti nei paraggi per evitare che vengano confiscati.

Ci sono, infine, strade che non sono legate alla movida né al dolore ma che producono introiti interessanti.

Si tratta delle aree mercatali della città attorno alle quali proliferano gli abusivi tanto da portare alcune di queste zone nella classifica delle 20 più aggredite della città (come vedete nel grafico qui sopra). Insomma, i taglieggiatori sono trasversali: da Chiaia a Poggioreale, dallo Stadio al Cardarelli, se c'è da chiedere il pizzo ai napoletani, loro ci sono. Sempre.

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