Ospedale dei Pellegrini a Napoli: «Ecco la panchina primo passo per il codice rosa»

Ospedale dei Pellegrini a Napoli: «Ecco la panchina primo passo per il codice rosa»
di Melina Chiapparino
Venerdì 26 Giugno 2020, 13:54 - Ultimo agg. 14:44
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Una panchina rossa per «Irina che resterà, con questo simbolo, per sempre in vita». Sono state queste le parole pronunciate da Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 che questa mattina, ha inaugurato all’ospedale dei Pellegrini, uno spazio dedicato a Irina Maliarenko, la 39enne ucraina morta il primo marzo dopo le gravi percosse inflitte dal compagno. La panchina rossa nel cortile interno del presidio della Pignasecca, è stata allestita su iniziativa della Regione Campania e dell’Asl partenopea come «monumento civile che possa fornire spunto di riflessione e risposte culturali ed educative a tutte le donne vittime di violenza», si legge sul cartello che accompagna la panchina ma, soprattutto, l’azione simbolica di oggi è il preludio dell’attivazione del “codice rosa”, lo sportello che offre assistenza specifica alle vittime di maltrattamenti e violenze.

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Tutto è cominciato la notte tra il 29 ed il primo marzo, quando il pronto soccorso del Vecchio Pellegrini subiva la devastazione ad opera di un gruppo di persone accorse in ospedale per la morte di un minore, ucciso da un proiettile esploso da un carabiniere durante un tentativo di rapina messo in atto dal giovane. Quella notte, Irina, ricoverata nel reparto di Rianimazione, non riuscì a sopravvivere alle gravi percosse subite dal compagno. «E’ un gesto di civiltà per onorare la memoria delle donne che non ci sono più ma anche un simbolo per ricordare a tutte le donne che c’è sempre una via di uscita e che nei presidi dell’Asl possono trovare aiuto – ha detto Verdoliva - purtroppo la violenza continua a essere una piaga e faremo in modo che i nostri ospedali, abbiano tutti gli sportelli rosa».

All’inaugurazione, ha partecipato la famiglia dell’ucraina con la mamma di Irina e Igor, Anastasia ed Elisabetta, i tre figli della 39enne, ora accuditi dalla nonna. «Mia figlia qui aveva trovato accoglimento e un lavoro - ha detto commossa la madre di Irina - ricordo quando era stata assistita al Vecchio Pellegrini per la rottura di un braccio, era piena di vita e ora nessuno può restituircela per questo invochiamo giustizia». «Per la famiglia di Irina fu indetta una raccolta fondi così da assicurarle degna sepoltura, nonostante le limitazioni della pandemia- ha detto Francesco Emilio Borrelli, presente all’inaugurazione- ora ci stiamo attivando per garantire il campo estivo ai suoi tre figli con la partecipazione anche del personale sanitario». «Un gesto di amore perchè Napoli dimostra sempre il suo gran cuore, sebbene non esistano cattive nazioni o paesi ma solo cattive persone» ha aggiunto il giovane attore Artem Tkachuk, di origine ucraina e vicino alla famiglia di Irina.
 


La panchina è solo il primo passo per «l’attivazione del codice rosa», lo sportello creato appositamente per l’accoglimento e l’assistenza delle vittime di violenza, ha annunciato Chiara Marciani, assessore regionale alle Pari Opportunità, anche lei presente all’inaugurazione. «Ho chiesto uno sforzo alla Regione per far si che si possa attivare lo sportello, strumento fondamentale per sostenere le donne che non hanno il coraggio o la forza per denunciare e che vanno sostenute - ha detto la Marciani - in particolare, è fondamentale che si sentano supportate prima di arrivare ai gesti estremi di violenza che subiscono». L’obiettivo è esattamente questo: creare una rete di supporto, così che il Vecchio Pellegrini possa essere anche «luogo di ascolto».

«Stiamo assistendo ad un aumento dei casi di violenza, specie tra le mura domestiche e, nella maggior parte dei casi, ci vengono fornite spiegazioni false, come la caduta accidentale dalle scale e altre scuse - racconta Emilio Bellinfante, primario del pronto soccorso - nonostante i nostri sforzi, l’esistenza di uno sportello codice rosa, ci fornirebbe una rete di supporto importante e degli spazi specifici per l’ascolto così da mettere a proprio agio le vittime e aiutarle a denunciare». Alla manifestazione, erano presenti anche il direttore del presidio, Mariella Corvino e numerosi medici, infermieri e operatori, tra cui sanitarie coinvolte in prima persona nella strada per l’attivazione del codice rosa. «È stato determinante il contributo di alcune operatrici sanitarie in particolare di Francesca De Napoli iscritta Fials e vittima di violenza, impegnata per l’apertura effettiva dello sportello rosa, non solo al Vecchio Pellegrini», ha sottolineato Lello Pavone, rappresentante Rsu della Fials Napoli, sindacato  che ha offerto la massima collaborazine per la realizzazione dello sportello rosa. 

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