Napoli, nuovo video choc: vigilante viene preso a calci all'ospedale dei Pellegrini

Napoli, nuovo video choc: vigilante viene preso a calci all'ospedale dei Pellegrini
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 09:00
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Due casi a distanza di pochi giorni, due aggressioni - diverse - ma entrambe contro le guardie giurate dell'Ospedale Vecchio Pellegrini. L'ultima risale a lunedì sera quando due uomini in motorino hanno minacciato con una pistola le guardie giurate del nosocomio di via Pignasecca e si sono fatti consegnare le pistole dai vigilantes. É solo l'ultimo caso perché, lo scorso 17 dicembre, una delle guardie giurate del Vecchio Pellegrini è stata invece aggredita a calci da un uomo solo per il fatto di aver chiesto di rispettare le distanze anti-Covid e cercare di limitare gli accessi all'interno dell'ospedale. Un caso, quest'ultimo, segnalato ieri dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che rappresenta plasticamente come gli addetti alla vigilanza degli ospedali siano costretti ogni giorno a fronteggiare anche questo genere di pericoli. Su entrambi gli episodi sono state acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le indagini da parte della polizia sono ancora in corso.

La vicenda più inquietante è certamente quella avvenuta solo due sere fa con il furto delle due pistole in uso ai due vigilanti.

La questura sta ricostruendo nel dettaglio l'accaduto grazie alle immagini acquisite dalle telecamere dell'ospedale e della vicina stazione della Cumana di Montesanto. Dalle riprese analizzate si vedono questi due uomini a bordo di un motorino, identificato in un Honda SH, che si avvicinano alle guardie giurate e poi, minacciandole con una pistola, si fanno consegnare le due armi in dotazione dai vigilanti. Uno dei due aggressori ha un fisico più corpulento dell'altro, l'azione dura pochi secondi prima della fuga. L'episodio allarma gli inquirenti perché il furto delle armi può essere foriero di nuove violenze. C'è infatti una recrudescenza di furti e rapine in questo periodo e quelle armi potrebbero servire per commettere ulteriori reati. L'altra ipotesi - sulla quale lavorano gli inquirenti - è che gang emergenti possano avere necessità di approvvigionarsi di armi per aumentare il proprio peso specifico all'interno degli equilibri criminali tra clan del centro storico. I due uomini che hanno compiuto il raid erano a volto coperto, ma si sta cercando di risalire alla loro identità anche dai particolari segnalati nelle testimonianze delle due guardie giurate.

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Scene vergognose sono pure quelle riprese anche dai telefonini di chi ha assistito all'aggressione dello scorso 17 dicembre. Il teatro è sempre tristemente quello del Vecchio Pellegrini, ma in questo caso più che un fatto di criminalità, si tratta di un episodio di inciviltà e violenza gratuita. Uno dei vigilantes aveva chiesto alle persone assembrate all'ingresso dell'ospedale di rispettare le distanze e stava cercando di regolare gli ingressi alla struttura, obbligatoriamente contingentati a causa della pandemia. Un uomo, il cui volto è ampiamente riconoscibile (occhiali, barba nera che spunta dalla mascherina abbassata) decide così di sferrare un fortissimo calcio contro una delle guardie giurate. Immediatamente interviene un altro vigilante che lo prende di peso con le braccia e lo allontana mentre tutto intorno la gente strepita e urla. «Abbiamo consegnato il filmato alle forze dell'ordine - spiega il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli - per capire se l'aggressore sia stato già individuato, fermato e denunciato. Piena solidarietà al vigilante aggredito e a tutta la categoria però è palese che i pronto soccorso vanno presidiati perennemente dalle forze dell'ordine, la violenza va tenuta fuori dagli ospedali». In effetti le violenze, non solo contro le guardie giurate, ma anche nei confronti del personale medico e paramedico, continuano a rappresentare un'emergenza negli ospedali napoletani. Tantissime sono state le aggressioni in questi anni. Episodi che si sono moltiplicati ancor di più in questi mesi di pandemia con le difficoltà che incontrano gli ospedali nel regolare gli accessi alle strutture a causa delle precauzioni da prendere per contrastare i contagi del Covid-19. 

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