Vigili urbani, a Napoli concorsone beffa: le assunzioni non bastano

Servono mille nuovi agenti ma in graduatoria ci sono soltanto 55 idonei

Napoli, vigili urbani in sottorganico
Napoli, vigili urbani in sottorganico
di Valerio Esca
Domenica 21 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 09:09
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Un concorso in chiaro-scuro quello che si è appena concluso al Comune di Napoli. Una selezione pubblica che avrebbe dovuto mutare le sorti del Municipio spalancando le porte di Palazzo San Giacomo a centinaia di giovani. Da un lato c’è chi festeggia per il successo, dall’altro chi continua a leccarsi le ferite. Tra questi ultimi i vigili urbani del capoluogo. Andando a spulciare i numeri del profilo di polizia Municipale si può ben comprende come il concorsone da «panacea di tutti i mali» si sia tramutato in una Waterloo. 

Basti fare un confronto tra l’andamento delle cessazioni dal servizio nell’anno in corso e le nuove assunzioni previste dal prossimo mese di giugno, per comprendere come tra uscite ed entrate permanga un perfetto equilibrio. Al primo maggio risultano in servizio 1.221 vigili, tra agenti e ufficiali, compresi i circa 65 distaccati all’ufficio entrate (dove si gestiscono ricorsi e verbali), gli idonei con limitazione e i titolari di leggi 104 e 53 (assistenza a parenti con disabilità e per malattie dei figli piccoli). Dal 24 giugno saranno operative le progressioni verticali, ovvero gli avanzamenti di carriera interni all’ente: 25 agenti diventano tenenti (in sostanza non regoleranno più il traffico in strada); 55 diventano amministrativi, alcuni addirittura responsabili di plessi scolastici comunali (asili nido), altri andranno a rinfoltire le maglie dei tecnici. Tutti pronti ad appendere il casco bianco al chiodo. Ma non è finita qui. Circa 30 agenti risultano vincitori di concorsi esterni e andranno via nei prossimi tre mesi. Un flusso migratorio che verrà appena compensato dai nuovi innesti. Entrano in servizio l’1 giugno 200 neo vigili (in graduatoria restano circa 55 idonei) e 40 tenenti su 50 posti a concorso. Questo significa che per i tenenti non solo non si è formata alcuna graduatoria dalla quale poter attingere in futuro, ma non si è nemmeno riusciti a coprire il numero dei posti a bando. 

A tutto questo si deve aggiungere un dato ancor più gravoso: nel 2023, al netto delle fughe dei vigili verso altri profili, andranno in pensione 150 unità. Calcoli alla mano: per 240 agenti che entrano ce ne sono altrettanti che escono. «Scopriamo da questi numeri la drammaticità della situazione relativa alla carenza di organico» tuona Roberta Stella, sindacalista del Csa e agente di polizia locale. «La montagna ha partorito il topolino - aggiunge -: si parlava di ben oltre mille assunzioni grazie all’ipotetica graduatoria degli idonei, che invece in totale sono appena 55.

Sono talmente pochi che non serviranno a coprire neanche i pensionamenti del primo trimestre 2024. Le complesse condizioni di lavoro e salariali stanno producendo, inoltre, una legittima fuga continua verso altri enti o profili tecnico-amministrativi. Serve adesso un nuovo concorso - fa sapere la sindacalista -: ci vogliono almeno 1.500 nuovi agenti». 

Intanto due giorni fa, il direttore generale Granata ha incontrato nella sua stanza il comandante Ciro Esposito e i due nuovi dirigenti dell’area sicurezza Orlando Joselito e Davide Albertinazzi. Il dg ha anticipato ai vertici del corpo il contenuto della delibera che andrà in giunta mercoledì prossimo, con le specifiche relative alla riorganizzazione dei servizi dell’ente. Dal prossimo 24 giugno Joselito e Albertinazzi assumeranno di fatto i compiti di vice di Esposito: il primo sarà l’interfaccia con le unità operative, il secondo si occuperà di tutta la parte amministrativa. Il comandante continuerà a svolgere il suo ruolo di coordinamento. Infine Granata ha annunciato la volontà dell’amministrazione di assegnare i gradi di maggiore agli attuali capitani. 

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