Napoli, vigili urbani verso la riorganizzazione ma i sindacati annunciano mobilitazione

Napoli, vigili urbani verso la riorganizzazione ma i sindacati annunciano mobilitazione
di Valerio Esca
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 14:50 - Ultimo agg. 16:18
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La polizia municipale di Napoli si avvia verso una sostanziale riorganizzazione. Dieci sezioni anziché undici, una per Municipalità, con la chiusura della sezione di Poggioreale, estendendo la competenza dell’Avvocata ai quartieri Mercato e Pendino che attualmente sono incardinate presso l’Unita operativa San Lorenzo. Ancora nulla di definito, ma è questo l’impianto al quale sta lavorando l’assessore alla Sicurezza Antonio De Iesu. Intanto i sindacati Csa e Cisl, a margine dell’incontro di qualche giorno fa con l’assessore e il comandante dei vigili Ciro Esposito, si dicono «preoccupati» e «confermano la mobilitazione in atto». Con la riorganizzazione ipotizzata si andrebbe incontro ad una «diretta rispondenza tra i presidenti dei parlamentini e i capi sezione dei caschi bianchi», che, secondo i sindacati, rischierebbe di creare una sorta di balcanizzazione rispetto alla gestione dei vigli sui vari territori. Ma l’assessore getta acqua sul fuoco: «Per adesso sono soltanto ipotesi non c’è nulla di definito. È un progetto esposto in commissione, che prevede il passaggio da 11 a 10 Unità operative, tante quante sono le Municipalità. Il criterio – spiega De Iesu – è lo stesso previsto dal decentramento. Così ci sarà maggiore sinergia e dialogo tra i presidenti di Municipalità e le Unità territoriali. I vigili dipenderanno comunque dal comando centrale. Ho ascoltato i sindacati e compreso le loro ragioni. E continuo a lavorare su questa ipotesi».

«Questa organizzazione prevede di privare il territorio di Poggioreale dell’unico riferimento istituzionale del Corpo con la chiusura della Unità operativa» rimarcano in un volantino Agostino Anselmi e Giuseppe Ratti della Cisl e Franca Pinto e Roberta Stella del Csa. «Vi è naturalmente molto altro che si intravede e che lascia forti e motivate preoccupazioni sulla tenuta della professionalità del Corpo.

In una sempre maggiore crisi di dotazione organica, di mezzi, di prospettiva, il tutto sembra dare la stura alla parcellizzazione del Corpo con tutte le possibili e immaginabili conseguenze: permeabilità alla ingerenza politica, depotenziamento professionale, deficit funzionale. A queste nostre riserve, l'assessore ha detto di farsi garante e che ciò non accadrà. Infine, abbiamo sottolineato che non si deve attendere oltre sui tempi di scorrimento degli idonei e sul passaggio del part time dei tempi determinati al 66%». 

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Guardando i numeri dei vigili urbani si capisce bene come sia complesso gestire una forza di polizia della terza città d’Italia con personale così risicato. Sono 122 i pensionamenti già previsti per limiti età entro la fine dell’anno. Questo vorrà dire che i vigili perderanno il 10% degli agenti attualmente in organico. A questi si aggiungono, entro l’1 giugno, i pensionamenti per quota 100 (sono almeno 30) e per coloro che raggiungeranno i 43 anni di contribuzione. Poi ci sono gli agenti con problemi di salute, in attesa di esonero, e la riduzione dell’orario lavorativo per i tempi determinati passati al part-time. Ci sono poi alcune sezioni che già oggi vivono serie difficoltà: basti pensare ad Avvocata e San Lorenzo. Nella prima sono 104 gli agenti in servizio: di questi 9 provengono dalla dotazione della Regione Campania, 22 sono a part-time, 12 gli ultrasessantenni, 5 in attesa di chiamata da altro concorso e 21 attualmente fuori per Covid. A San Lorenzo invece, mentre nel 2014 si poteva contare su 174 unità, oggi sono 137 i dipendenti: dei quali 34 part-time, 15 neo assunti con vincolo di orario, che non possono lavorare oltre le 22 e non ancora in possesso delle credenziali per verbalizzare; 7 dipendenti in quiescenza entro il 1 giugno 2022; 2 unità in cura particolare; 3 distaccati fissi al giorno; 8 unità fisse a disposizione centrale operative per i servizi notturni; 7 unità fisse tra Tribunale e Caserma Garibaldi. «Con questi numeri – ribadiscono i sindacati – sarà complesso riuscire a gestire le situazioni di maggiore criticità».

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