Napoli, Villa Comunale in agonia:
nessuno ferma lo scempio

Napoli, Villa Comunale in agonia: nessuno ferma lo scempio
di Gennaro Di Biase
Domenica 30 Dicembre 2018, 12:50
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Il tempo avanza ma peggiora per la Villa Comunale: monumenti-discarica, fontane palude, pavimenti sbriciolati e transennati, dozzine di tronchi mozzati, cantieri decennali, Acquario off limits. Panni stesi al sole, immondizia, pentole e letti di fortuna nell'ex Circolo della Stampa, apparentemente inaccessibile per «lavori in corso» ma abitato da clochard. Ci si entra da un foro di mezzo metro nel compensato. E di sera, quando fa buio, le baby gang rapinano turisti e passanti. Insomma, più che un Reale Passeggio, la Villa di Napoli è un reale degrado.
Il tour non parte bene. Già all'ingresso da piazza Vittoria saltano all'occhio i «barbacani per le palme»: sostegni di legno per alberi a rischio. Di fianco, un mare d'immondizia e foglie secche. Poi il cantiere. È solo il primo. Se ne conteranno una decina. Non si contano invece i tronchi mozzati: sono dappertutto, in ogni angolo della Villa e di qualunque dimensione. Andrebbero sostituiti o spiantati, ma nessuno lo ha fatto. La seconda tappa è peggiore della prima: il tempietto del busto neoclassico, dagli stucchi appena rifatti, è un monumento discarica: ad «adornare» statua e colonne ci pensano graffiti, vetri rotti, cartoni, lattine, una tavoletta da spiaggia, un monitor, videocassette di Aladin e Pocahontas. Un degrado postmoderno.

L'ACQUARIO
Ci scusiamo per il disagio si legge sul cartello col logo della Stazione Zoologica all'esterno dell'Acquario e speriamo di riaprire presto. Siamo temporaneamente chiusi per lavori di manutenzione straordinaria». Da un vetro, rotto, si intravedono tubolari nell'edificio. Pochi passi e si arriva all'ex Circolo della Stampa, in abbandono da quasi due decenni. Un'inferriata fa credere che l'area sia off limits, come confermerebbe il cartello «lavori in corso». Ma, stando attenti, si scopre una transenna non fissata nel cemento e, subito dietro, un taglio nel compensato. Basta spingerlo per entrare: ed è lo scempio vista Lungomare. Il sole illumina i panni messi ad asciugare dagli inquilini. Sono più o meno quattro, a contare i letti sparsi per l'enorme struttura: ci abitano nell'immondizia più spinta, e nonostante la sensazione che da un momento all'altro qualche tubo, scala, o pezzo di muro possa crollare.

LA FONTANA PALUDE
Più ci si inoltra verso il Consolato, più la vegetazione della Villa si trasforma in selva. Eppure, superati cespugli, statue imbrattate, transenne e varia spazzatura non ritirata, una coppia di turisti si avvicina col sorriso alla Fontana del Ratto d'Europa. Dentro ci galleggiano una bella busta dell'immondizia e un paio di Peroni. L'acqua è così stantia e verdastra da far invidia alle paludi. Il sorriso diventa faccia schifata. Poi la coppia imbocca il corridoio delle transenne: decine di aree recintate, con all'interno indecifrabili montagnole di terra. A due passi c'è l'Impianto comunale di Sollevamento Acque. È aperto. Nel gabbiotto c'è l'impiegato, che ha la tv accesa su Rete ma dorme con la mano appoggiata alla guancia. Buon riposo.

I PERICOLI
Sono diverse le denunce arrivate sulle scrivanie delle forze dell'ordine contro le rapine serali in Villa Comunale. Giovani gang aspettano gli ultimi passanti, appena fa buio, li aggrediscono e li derubano. «Questa Villa è abbandonata da anni allarga le braccia Maurizio Silvestro dello Chalet Blu Avete visto quante montagnole di terra recintate? È un problema di pavimentazione: l'hanno rifatta varie volte, ma non ovunque in maniera idonea».
 
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