È stato eseguito questa mattina lo sfratto della custode di Villa Livia, casa-museo costruita negli anni '20 del Novecento nel Parco Grifeo di Napoli. Si tratta della conclusione di una vicenda giudiziaria durata oltre tre anni, iniziata nell'aprile del 2018 a seguito delle denunce presentate da Paolo Jorio, direttore del Museo civico Filangieri a cui Villa Livia afferisce.
Dalle denunce sono partite le indagini che hanno identificato nella custode la responsabile del furto e della compravendita di più di 80 opere d'arte ospitate nelle sale della casa-museo.
Il 6 luglio 2020 il Tribunale di Napoli ha condannato la donna a 3 anni e 8 mesi di reclusione, convertiti in arresti domiciliari da scontare proprio a Villa Livia.
«Ciò negli anni ha impedito l'accesso ai luoghi a chiunque non fosse dotato di uno speciale permesso, impedendo quindi anche i più elementari interventi di manutenzione e sicurezza.