Napoli, Villa Tropeano cade a pezzi: sos per recuperare l'antico bene di Ponticelli

Napoli, Villa Tropeano cade a pezzi: sos per recuperare l'antico bene di Ponticelli
di Alessandro Bottone
Giovedì 4 Febbraio 2021, 20:20
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Qual è il destino di Villa Tropeano? Cittadini e associazioni chiedono da tempo alle istituzioni di recuperare l'antica dimora in via Angelo Camillo De Meis a Ponticelli, quartiere nella zona orientale della città, oggi bene pubblico totalmente abbandonato. Nei decenni scorsi la struttura - di cui si conserva una bellissima facciata - ha ospitato l'istituto di medicina pedagogica fondato da Giuseppe Tropeano, considerato il precursore della «medicina sociale».



«La sua apertura avvenne nell’agosto 1928 e fu la prima struttura sanitaria di tal genere in tutto il Mezzogiorno d’Italia» si legge nel libro di Luigi Verolino che racconta l’operato del Tropeano.

Nelle numerose stanze della struttura trovavano ospitalità i bambini affetti da diverse forme di disabilità. Il complesso era formato, oltre dalla villa settecentesca, anche dall'adiacente «Parco Concezione». La famiglia Tropeano lasciò l'istituto negli anni Ottanta del secolo scorso, poi affidato a una società privata. Nel 2004 il bene è stato acquisito al patrimonio dell'ex Provincia di Napoli, oggi Città Metropolitana - costo: 3 milioni e 245mila euro - con l'idea di utilizzarlo come scuola. In realtà le proposte avanzate sono state diverse: tra queste quelle di creare una “casa del cinema” e poi di farne la sede di forze dell'ordine. Sempre più abbandonato il bene è stato depredato e vandalizzato, occupato abusivamente da nomadi e persone senza fissa dimora. «Lo stato di degrado dell’immobile rende lo stesso non compatibile con le finalità dell’ente e non appetibile per il mercato immobiliare» si legge negli atti. Difatti il bene è stato inserito nel piano di alienazione del patrimonio dell’ente di piazza Matteotti. I settemila metri quadrati di fabbricati e oltre trentasettemila di terreni necessitano di importanti interventi di messa in sicurezza e recupero.

E proprio per dare nuova vita al bene storico che si mobilitano cittadini e realtà del territorio di Napoli Est. Lo scorso ottobre il comitato ha incontrato la commissione cultura del Comune di Napoli. Nel corso di quella riunione fu "promessa" una visita nella struttura di via De Meis: annunciata ma mai avvenuta. E ci sarebbe dovuta essere una interlocuzione con l'ente proprietario proprio per intraprendere un percorso per tentare di non perdere l'importante patrimonio di villa Tropeano.

Pec, chiamate e solleciti che, per ora, sono rimasti senza riscontri. Il comitato ha chiesto l'avvio di un percorso partecipato di riqualificazione attraverso l'istituzione di un tavolo. Ora c'è da pensare anche al fatto che, dopo anni di incuria e dopo gli eventi meteorologici sempre più estremi, la facciata e l'intera struttura non resisteranno a lungo. Difatti, alcuni solai si presentano danneggiati. L'usura rischia di cancellare una traccia della storia di Ponticelli e dell'intero Mezzogiorno vista la storia che "raccontano" queste mura fradice.

Oggi gli attivisti del comitato hanno incontrato virtualmente l'assessora ai giovani e al patrimonio del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, alla quale hanno chiesto di farsi portavoce delle loro istanze. Un modo per far capire che cercano il dialogo con le istituzioni per presentare idee e progetti. «Stiamo intraprendendo un percorso di definizione della nostra proposta: da semplice rivendicazione di riqualificazione ad idee concrete per il riutilizzo civico e collettivo dello spazio, innanzitutto dell'area verde. Un percorso nel quale stiamo coinvolgendo anche gli abitanti delle palazzine che si trovano a due passi dalla villa» spiega Lorenzo Sorianiello del comitato «Villa Tropeano».

«Alle istituzioni chiediamo atti concreti: bonificare la Villa - cioè eliminare i cumuli di spazzatura dentro e fuori la struttura - e poi di mettere in sicurezza le facciate dell'edificio così che ci sia permesso di intervenire subito alla riqualificazione dello spazio verde e renderlo subito fruibile alla collettività, esigenza urgente a maggior ragione in tempi di pandemia e distanziamento sociale. Insomma, con un intervento minimo e poco costoso potremmo subito entrare nello spazio e farlo rivivere» evidenzia l'attivista di Ponticelli.

Tanti ricordano ancora la bellezza del lungo viale d’ingresso e dei numerosi alberi ad alto fusto: gli esemplari, una novantina, sono stati capitozzati nel 2019. Altri cinque alberi, ritenuti a rischio crollo, sono stati completamente abbattuti. Resta un piccolo “polmone verde” a ridosso della villa sempre più fatiscente. Il bene storico è l'emblema di una periferia che necessita di cura e di progetti.

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