Napoli, nuovo raid sul lungomare: tre 17enni aggrediti dal branco

Napoli, nuovo raid sul lungomare: tre 17enni aggrediti dal branco
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 16 Aprile 2018, 07:00 - Ultimo agg. 10:30
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Ancora violenza sul lungomare, e di nuovo scatenata da giovanissimi. Torna in azione il «branco selvaggio» lungo via Partenope. È accaduto nella notte tra sabato e domenica, a due passi dai grandi alberghi e dal Borgo Marinari. A farne le spese, questa volta, tre minorenni dei Quartieri spagnoli, tutti di buona famiglia e incensurati.

Il solito copione visto e rivisto: i bulli - un gruppaccio composto da almeno una decina di persone - è entrato in azione dopo aver preso di mira i tre 17enni che, dopo una serata sul lungomare, stavano facendo rientro a casa. Un pestaggio violentissimo, avvenuto sotto gli occhi di decine e decine di testimoni terrorizzati che, neanche a dirlo, si sono ben guardati dall'intervenire per difendere le vittime.

A denunciare l'accaduto è stato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.
 
Sul posto, infatti, al momento dell'aggressione nessuno ha pensato di allertare le forze dell'ordine, lasciando di fatto campo libero ai teppisti, che dopo poco si sono così dileguati. Una brutta storia. L'ennesima, che conferma il livello di imbarbarimento collettivo che investe sempre più i minori.

I fatti. Manca poco all'una e trenta quando, nella notte tra sabato e domenica, i tre adolescenti dei Quartieri - tutti 17enni - camminano tranquillamente lungo via Partenope. Non lontano dall'imbocco che porta al Borgo Marinari, seduti sul muretto che costeggia Castel dell'Ovo, è assiepata una comitiva di altri giovanissimi. Bulli che si divertono a prendere di mira i coetanei. Avranno sì e no tra i 15 e i 18 anni. Si scambiano un'occhiata complice, poi passano all'assalto: e così, senza alcun motivo, accerchiano le vittime, iniziano a insultarle pesantemente prima di passare alle vie di fatto. I tre 17enni capiscono tutto, non reagiscono alle provocazioni, ma - non contenti - gli assalitori li aggrediscono. Dieci contro tre. Spintoni, calci, schiaffi, pugni e anche sputi addosso. Chi si accorge di quello che sta succedendo finge di voltarsi dall'altra parte o cambia direzione: meglio non vedere, certo...

È un pestaggio violentissimo quello che si scatena. I teppisti non risparmiano colpi: uno dei tre malcapitati cade in terra, ma nemmeno a quel punto la furia si placa, e così ad una delle vittime viene riservato il «trattamento» finale: due calcioni assestati in pieno viso. Non è ancora finita. Perché dal giubbotto di una delle «belve» spunta un temperino, un coltello i cui fendenti raggiungono alle spalle il secondo bersaglio. Fortunatamente quei colpi risulteranno superficiali, anche se la lama dell'arma bianca penetra per due volte all'altezza dei polmoni e del collo del povero ragazzo. Ma nemmeno a quel punto c'è chi si passa la mano sulla coscienza: nessuno lancia l'allarme alle centrali operative di polizia e carabinieri.

Terminato il raid, il branco si dilegua. E i feriti riescono ad avvicinarsi alle rispettive zone di residenza: telefonano ai genitori, e con loro raggiungono il pronto soccorso dell'ospedale pellegrini. Qui i medici confermeranno la gravita delle lesioni.
In particolare per due dei tre 17enni: il primo ha un vasto trauma facciale e il setto nasale fratturato. Oggi dovrà essere sottoposto a intervento chirurgico. Al secondo amico vengono diagnosticate ferite da arma da taglio alle scapole, mentre il terzo ha contusioni al viso e sul corpo.

Il resto lo diranno - se riusciranno a dirlo - le indagini. Speriamo presto. Anche perché circola una voce, tra chi frequenta abitualmente con le proprie comitive la zona del lungomare nelle serate del fine settimana: da qualche tempo in zona imperverserebbe - il condizionale è ovviamente d'obbligo - un gruppo di giovanissimi già noti per aver messo a segno altre imprese violente. Qualcuno sostiene di sapere addirittura la provenienza di questi teppisti: si radunerebbero nella zona di piazza Carlo III, nello slargo circondato di aiuole prospiciente l'Albergo dei Poveri, prima di indirizzarsi nell'area compresa tra la Villa Comunale e Santa Lucia.

«È giunto il tempo di adottare misure drastiche che noi invochiamo da tempo - dichiara Borrelli - A partire dalla sottrazione di questi delinquenti alle loro famiglie punendoli in modo esemplare, come gli adulti. Solo così potremo sperare di riportare sicurezza e civiltà. Bisogna intervenire con estrema determinazione evitando che la situazione degeneri ulteriormente».
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