Napoli, ancora violenza in ospedale: dottoressa picchiata al San Giovanni Bosco, l'ira del manager

Napoli, ancora violenza in ospedale: dottoressa picchiata al San Giovanni Bosco, l'ira del manager
di Melina Chiapparino
Giovedì 22 Agosto 2019, 11:17 - Ultimo agg. 22:47
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Minacce di morte, pugni e calci fino a fratturare il naso a una dottoressa che stava prestando assistenza al San Giovanni Bosco. L'ennesimo caso di violenza tra le mura ospedaliere è avvenuto la notte di lunedì scorso, mentre una 52enne di professione chirurgo si stava prestando a visitare un ammalato in pronto soccorso. A insultare e picchiare la sanitaria sono state due familiari del paziente che pretendevano di assistere tutti alla visita medico-chirurgica a dispetto dell'invito di attendere qualche minuto fuori la stanza.

«Quando ho chiesto gentilmente ai parenti di attendere fuori la stanza per permettere a noi sanitari di svolgere la visita sono cominciati gli insulti - spiega Adelina Laprovitera da 22 anni chirurgo specializzato - quindi ho chiamato
la guardia giurata chiedendo di sgomberare la sala, ma mi è stato detto che c’era una disposizione che consentiva ai parenti di restare vicino agli ammalati». «Non mi risulta questa disposizione ma, a quel punto, mi hanno insultata con a parolacce e minacce di mortee percosse». La chirurga è stata prima strattonata, poi presa a calci e pugni tanto da riportare la frattura del setto nasale.

«Ho chiamato i carabinieri che sono intervenuti subito e hanno identificato quelle persone ma non ho lasciato l'ospedale perché stavo seguendo altri pazienti - continua Adelina - ho denunciato l'episodio ma non per paura, il mio sdegno è la mancanza di sicurezza e la rassegnazione dei colleghi».

L'associazione Guardie particolari giurate ha espresso solidarietà nei confronti della dottoressa. «Chiediamo luce sulla vicenda in particolare modo difendendo l'operato della guardia particolare giurata che forse ha agito nella concitazione dei fatti - ha dichiarato Giuseppe Alviti, presidente dell'associazione - esprimiamo massima vicinanza all'ennesima vittima di violenza contro i sanitari».

«L’aggressione di questa notte è un gesto vile e indegno - tuona Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1-ho sentito la dottoressa e le ho personalmente garantito che l’azienda è e sarà al suo fianco anche in tribunale». «Niente può giustificare quanto accaduto, un fatto che al di là del trauma fisico ed emotivo cagionato, mette a rischio l’assistenza», commenta il manager. A causa della violenza subita, il medico avrà una convalescenza di almeno 30 giorni per il grave trauma facciale subito, si legge nella nota stampa dell'Asl, fatto che inevitabilmente influirà sull’assistenza in modo significativo. «Chi ha aggredito la dottoressa - aggiunge Verdoliva - ha aggredito ciascun medico, ciascuna infermiera e operatore dell’Asl Napoli 1 Centro, ma soprattutto ha tolto ad altri pazienti il diritto di essere assistiti».

«La direzione generale dell'Asl è pronta a reagire di conseguenza a queste aggressioni - sottolinea Verdoliva - ha già avviato una verifica interna volta a ricostruire quanto accaduto e a comprendere come le donne protagoniste dell’aggressione si siano introdotte - sembra addirittura “autorizzate” - in pronto soccorso aggirando i divieti tassativi introdotti proprio a garanzia degli operatori». «Se qualcuno crede ancora di poter dettare legge al San Giovanni Bosco o di poter ignorare le disposizioni dettate dalla direzione generale si sbaglia - aggiunge il manager che ha richiesto una relazione dettagliata sull'accaduto - finché io sarò direttore generale di questa Asl l'ospedale San Giovanni Bosco sarà al servizio solo dei pazienti e non tollererò che il personale medico e infermieristico sia ostaggio di nessuno».

«Il ripristino della legalità è stato avviato e non è più possibile ritornare indietro-si conclude la nota di Verdoliva - è nostra intenzione dimostrare che siamo donne e uomini pronti a riprenderci la dignità per troppe volte calpestata e guadagnare, in campo, la fiducia dei cittadini.

Abbiamo davanti una grande sfida ma anche l’incrollabile determinazione di per vincerla».

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