Napoli, al Vomero l'assedio dei clan: «Vogliono spacciare qui»

Napoli, al Vomero l'assedio dei clan: «Vogliono spacciare qui»
di Luigi Sabino
Lunedì 22 Agosto 2022, 23:00 - Ultimo agg. 23 Agosto, 19:33
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Il Vomero nel mirino della camorra. Il quartiere collinare da, qualche mese, sarebbe terreno di conquista per vecchi e nuovi boss del sistema. A confermarlo sono le informative delle forze dell’ordine che nel monitorare quanto sta accadendo nella zona hanno rilevato la presenza di soggetti legati a formazioni criminali provenienti da altre zone del capoluogo. Innanzitutto, la pressione esercitata da nuovi ras di Miano, gli eredi della dissolta cosca Lo Russo che vedono nel Vomero un facile terreno su cui estendere la propria influenza. Un’avanzata, in realtà, iniziata già diverso tempo fa quando i “capitoni”, come i Lo Russo erano conosciuti negli ambienti malavitosi, cominciarono a interessarsi degli appalti, in particolare quelli legati alle pulizie, all’interno delle strutture ospedaliere. 

Un affare che garantiva alla cosca profitti per centinaia di migliaia di euro. Un fiume di denaro che i Lo Russo, prima, e i loro eredi, poi, avrebbero gestito grazie anche agli accordi stretti con la mala vomerese e, in particolare con i vertici della cosca Cimmino. In tempi più recenti, tuttavia, la decisione di collaborare con la giustizia da parte di alcuni esponenti apicali, a cominciare dallo stesso Luigi Cimmino, avrebbe messo fine ai vecchi accordi con i mianesi. Questi ultimi, però, non sarebbero per nulla intenzionati a rinunciare ai loro interessi e, anzi, avrebbero cominciato a muoversi anche nella raccolta delle estorsioni. Non è un caso, infatti, che alcuni episodi intimidatori avvenuti nella zona collinare nei mesi scorsi, secondo le forze dell’ordine, sarebbero opera proprio degli eredi del clan Lo Russo. A preoccupare, però, non sono soltanto le ambizioni dei boss di Miano e Chiaiano. Nella zona dell’Arenella, infatti, gli investigatori registrano una seconda direttrice dell’avanzata criminale, quella proveniente dalle zone di Montesanto, del Cavone e dei Quartieri Spagnoli. 

Anche in questo caso si tratta, in realtà, di una conseguenza al pentimento di Cimmino. Il boss vomerese e la sua organizzazione, infatti, avevano svolto il cruciale ruolo di cerniera tra la camorra della periferia nord e quella del centro storico. Cimmino, come si dice in gergo, sedeva a tavola con tutti, garantendo che gli ingenti proventi provenienti soprattutto dagli appalti e dalle estorsioni finissero nelle tasche dei boss alleati, in particolare di quelli ritenuti organici all’Alleanza di Secondigliano. Accordi ritenuti vitali e, per questo, difesi ad ogni costo, anche con la violenza. Un esempio esplicativo è quanto accadde in vico Nocelle qualche anno fa quando, in un sanguinoso agguato, furono trucidati Salvatore Esposito, ras emergente del Cavone, e Ciro Marfè, legato alla camorra del rione Sanità.

Un duplice delitto che ebbe tragiche ripercussioni sugli equilibri malavitosi ma, soprattutto, che sarebbe stato organizzato con la complicità proprio dei Cimmino. Le vittime, infatti, sarebbero state ammazzate dopo un summit avvenuto presso l’abitazione di un esponente della cosca vomerese. Con il ridimensionamento dei Cimmino, quindi, anche i loro alleati del centro storico avrebbero cominciato a nutrire ambizioni sul territorio collinare. In questo caso, però, nel mirino non ci sarebbe il ricco business delle estorsioni ma quello altrettanto redditizio dello spaccio di stupefacenti. 

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Il Vomero, non a caso, è uno dei luoghi di ritrovo per gli amanti della movida. Inevitabile, quindi, che tra le centinaia di ragazzi che affollano locali e spazi pubblici abbiano fatto la loro comparsa anche gli spacciatori. Solo nelle ultime ventiquattro ore, non a caso, i carabinieri, hanno messo le manette ai polsi a tre pusher, tutti provenienti dal centro storico di Napoli e arrivati al Vomero per vendere dosi di cocaina. Non si tratta di casi isolati. Le forze dell’ordine, infatti, riferiscono che ormai, la vendita al dettaglio di ogni tipo di stupefacente, sembra essere passata nelle mani delle cosche dei Quartieri Spagnoli e del Cavone. Dal centro storico, soprattutto nei fine settimana, corrieri in sella a veloci scooter e muniti di telefonino farebbero la spola tra i clienti vomeresi e le piazze di spaccio dei vicoli. Migliaia di euro che, ogni sera, passano di mano in cambio di qualsiasi tipo di stupefacente, anche se la più gettonata resta la cocaina. Un affare colossale per i boss che, per questo, hanno deciso di assicurarsi, con ogni mezzo, il controllo del ricco mercato vomerese. 

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