Napoli zona gialla, folla sul lungomare: i napoletani ritrovano passeggiate e ressa

Napoli zona gialla, folla sul lungomare: i napoletani ritrovano passeggiate e ressa
di Paolo Barbuto
Domenica 17 Gennaio 2021, 09:00 - Ultimo agg. 09:05
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Da un lato è piacevole riscoprire le strade affollate e la gente che passeggia, dall'altro fa paura pensare che il virus sta riprendendo vigore e si diffonde proprio nei momenti di grande ressa come quelli di ieri mattina.

La Napoli della zona gialla ritrova, in massa, la voglia di mettere il naso fuori di casa, anche se gli ospedali iniziano a lanciare nuovi allarmi sui posti letto che si riempiono con troppa facilità; la città che s'è piegata alla crisi sanitaria e a quella economica non ha più voglia di ripiegarsi dietro la paura così azzarda assembramenti al limite del consentito e forse anche oltre. Bar e ristoranti riscoprono l'emozione dei clienti in attesa, il commercio muove leggeri passi, però il prezzo da pagare potrebbe essere davvero elevato.  

Prima di avventurarci nel racconto della giornata del lungomare vogliamo immergerci con voi nel Centro Storico dove, finalmente, da ieri la gente ha ricominciato a muoversi.

Nulla di clamoroso, intendiamoci, però i napoletani hanno deciso di riprendersi anche quella porzioncina di Napoli abbandonata dai giorni del primo lockdown e non riscoperta nemmeno durante la finestra di libertà delle feste natalizie, quando sono stati favoriti i centri di shopping più accorsati. Persone a passeggio lungo via Tribunali e via Benedetto Croce, crocchie di ragazzi seduti ai tavolini dei bar, famiglie con bimbi a scattare foto, qualche timido acquisto nei negozi che hanno resistito alla tempesta della crisi e hanno disperato bisogno di clienti.

«Per adesso non pensiamo agli incassi che, praticamente, non ci sono stati - sorride Gabriele Casillo, presidente dell'associazione degli artigiani di San Gregorio Armeno - ci basta che le persone siano tornate, poi le riporteremo nelle nostre botteghe. Lo faremo a partire dal primo febbraio quando inizieranno le attività per un San Valentino che intendiamo festeggiare in modo coinvolgente».

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Non solo voglia di passeggio ma anche necessità di gettarsi nuovamente nella città caotica a bordo delle proprie automobili. Ieri Napoli è stata letteralmente sommersa dal traffico, code di auto in ogni zona della città, dal Corso Umberto a via Acton (colpa dell'eterna chiusura della Galleria Vittoria), da Santa Teresa a via Consalvo: non c'è stata porzione di Napoli nella quale non si sia verificata una paralisi della circolazione. Forse anche questo fa parte del recupero della normalità per Napoli.

Di certo la ricerca della serenità, secondo molti napoletani, passa per il lungomare che ieri mattina è stato letteralmente invaso: merito della prima giornata di sole del 2021, che nemmeno il primo freddo pungente è stato in grado di contrastare. Da Mergellina al Molosiglio un unico fiume ininterrotto di persone nell'arco dell'intera mattinata. Bar e chioschi senza uno spazio libero perché si sono susseguiti, senza soluzione di continuità, il rito della colazione, cappuccino e cornetto, e il rito dell'aperitivo, pizzette e snack. Poi è venuto il momento di tornare al ristorante: in tutta la città si sono registrati aumenti di clientela ma sul lungomare la gente è stata davvero (finalmente per i ristoratori) tanta.

 

Misure anticontagio rispettate con puntualità: misurazione della temperatura alla soglia dei ristoranti, spazio fra tavoli assicurato e presenza massima di quattro persone per gruppo. E poi la possibilità di mangiare all'aria aperta ha consentito a tanti di sentirsi più sicuri rispetto alle possibilità di contagio.

Insomma, la prova generale di ritorno alla normalità è stata intensa; se è stata superata lo diranno i dati epidemiologici delle prossime settimane, perché di questi tempi non esistono certezze. Abbiamo visto tantissime mascherine, pochi stupidi con bocca e naso fuori; abbiamo osservato decine e decine di pulizie di mani con sanificanti, ci siamo imbattuti quasi esclusivamente in persone attente alle norme sanitarie. Forse la strada verso la normalità è stata realmente imboccata, non resta che attendere con fiducia, continuare a rispettare le norme, evitare di abbassare la guardia e sperare che quella di ieri sia solo la prima di tante giornate di libertà dalla paura del virus. 

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