Napoli zona gialla, il prefetto Valentini: «Blinderemo le strade ma serve autodisciplina»

Napoli zona gialla, il prefetto Valentini: «Blinderemo le strade ma serve autodisciplina»
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 13 Febbraio 2021, 12:00 - Ultimo agg. 15:23
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Prefetto Valentini, che cosa succede da lunedì nelle nostre scuole? Aumentano i contagi e - almeno fino a stasera - già otto Comuni della provincia di Napoli hanno detto no alla riapertura della didattica in presenza.
«Come è abbastanza noto ormai, in applicazione del Dpcm dello scorso dicembre, le scuole secondarie superiori hanno riaperto, anche in Campania, dal primo febbraio, con una percentuale di studenti in presenza del cinquanta per cento. Un dettagliato documento operativo concordato in Prefettura tra diversi attori, istituzionali e delle aziende di trasporto, ha messo a punto un piano per modulare il sistema degli orari e della mobilità con la finalità di prevenire il diffondersi dei contagi».

E i risultati?
«Il sistema ha funzionato in modo apprezzabile in questi giorni.

Tuttavia, fin dall'inizio della pandemia, è il dato scientifico sulla diffusione del virus ad essere centrale. Anche per le decisioni di quelle autorità, come i sindaci, che hanno ordinariamente il potere di disciplinare attraverso apposite ordinanze adottate in via d'urgenza ai sensi dell'articolo 50 del Testo Unico Enti Locali la tutela della salute dei cittadini».

Per come stanno le cose in questo momento, la Regione non è stata dichiarata dal Tar competente ad assumere decisioni per tutto il territorio, su un piano generale. Restano i Comuni e l'Ufficio di Governo.
«Ho appena spiegato, credo con chiarezza, le rispettive funzioni e responsabilità, che afferiscono a piani diversi». 

Intanto ci avviciniamo ad un nuovo fine settimana che si preannuncia infuocato, anche per la sovrapposizione del Carnevale alla festa di San Valentino.
«Se fossi al suo posto le suggerirei un titolo: Attenzione. Senza alimentare allarmismi, che non servono più di tanto, farei un appello alla ragionevolezza e alla maturità che è nelle corde della maggioranza delle persone». 

Attenzione a che cosa, prefetto?
«Ecco il sottotitolo: guai a sottovalutare i nuovi allarmi sui contagi della pandemia, si rischia un brusco risveglio. Noi lavoriamo, valutiamo i fatti e adottiamo ogni decisione sulla base dei numeri e dei dati che ci pervengono dagli esperti dei comitati tecnico-scientifici. Non possiamo ignorare quelle indicazioni. E proprio sulla base di tali considerazioni continuo a rivolgermi al senso di responsabilità di tutti i napoletani. Sarà tale consapevolezza a fare la differenza, insieme ai controlli sul rispetto delle regole, che sono e saranno capillari, rigorosi e severi, ma che da soli non bastano».

In altre parole?
«Il rispetto delle regole richiede partecipazione. Per quante forze si possano mettere in campo - e ne metteremo moltissime - per evitare che si ripetano le scene viste durante l'ultimo week-end, non possiamo prescindere dalla collaborazione e dall'intelligenza dei cittadini».

In tempi di social e di influencer, che appaiono i nuovi guru di questi tempi, può suggerire a tutti i napoletani uno slogan?
«Non mi riconosco quale guru, e tanto meno influencer. Mi limito a dare un suggerimento di maturità e di saggezza».

Quale?
«Autodisciplina. E alto senso di rispetto per se stessi e per gli altri. È un momento delicato: guai ad abbassare la guardia proprio adesso. La pandemia non è stata ancora sconfitta».

Proviamo a fare una previsione per i prossimi giorni. Monta di giorno in giorno la voce di protesta dei commercianti e soprattutto quella dei ristoratori che si chiedono se, come e quando finalmente potranno riaprire anche alla sera preservando centinaia, anzi migliaia di posti di lavoro.
«Come le ho detto le decisioni del Governo dipendono dall'andamento dei contagi. Mi pare logico, razionale, anche quando comporta sacrifici importanti. È stato ed è così ovunque in Europa e chi ha avuto esitazioni ha pagato o sta pagando un prezzo salato».

Due giorni fa lei ha presieduto un comitato per l'ordine pubblico con tutti i soggetti e le parti interessate. Che cosa si è deciso? Verranno messe le transenne nei luoghi più affollati della movida?
«Tenuto conto che potremmo andare incontro, com'è successo una settimana fa, ad assembramenti determinati dal considerevole afflusso di persone in alcune zone del centro di Napoli sono stati richiesti al Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno contingenti di rinforzo, nell'ordine di circa 100 unità, da impiegare per detti controlli. Garantiremo da oggi almeno 105 unità aggiuntive di personale, oltre a quelle ordinariamente impiegate, che sono migliaia. Saranno operative anche cinque pattuglie dell'Esercito del contingente Strade sicure che, insieme ad unità della Polizia locale, vigileranno sul rispetto del distanziamento sociale e dell'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, gli orari degli esercizi commerciali e il rispetto di tutte le prescrizioni».

Che risposta avete avuto dal Comune di Napoli?
«Oltre alla Polizia municipale, Palazzo San Giacomo fornirà in piena collaborazione il supporto di personale volontario della Protezione Civile e dei sistemi logistici per il transennamento ai varchi di accesso di zone soggette ad abituale sovraffollamento per regolare l'afflusso di persone ed evitare assembramenti, nel quadro di quelle già individuate dalla specifica ordinanza sindacale». 

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