Napoli zona rossa, la rivolta delle partite Iva: «A noi solo briciole, ora basta»

Napoli zona rossa, la rivolta delle partite Iva: «A noi solo briciole, ora basta»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 22 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 11:56
4 Minuti di Lettura

Il lunedì della grande protesta: dalle partite Iva al fitness, dai parrucchieri ai negozianti. Tutti delusi dai ristori del governo Draghi e stanchi delle restrizioni. Stamattina sono annunciate circa 500 presenze in piazza Trieste e Trento, per invocare più chiarezza e sostegni nei pressi della Prefettura, a oltre un anno dall’inizio della spaventosa crisi economico-pandemica. Saranno tante anche le partite Iva in zona Plebiscito, che si sono aggiunte last-minute al mondo del fitness e a quello della cura della persona (estetisti, parrucchieri, fotografi, make-up artist dal settore delle cerimonie) già coinvolti nella la manifestazione di oggi alle 10. Parliamo di comparti numerosissimi e con crolli di fatturato enormi, ma allo stesso tempo difficilmente raggiunti dagli aiuti di Palazzo Chigi, perché privi per definizione di contratti stabili. Mentre i parrucchieri di Stamm ccà e Confesercenti protesteranno in piazza, gli iscritti ad Aicast e Casartigiani incontreranno il presidente della Camera di Commercio per studiare un piano concreto d’azione. 

Una protesta larga, almeno per quanto riguarda l’estensione dei settori coinvolti. Imprenditori e professionisti: l’etichetta di partita Iva raccoglie un numero vastissimo di categorie lavorative, ordini professionali inclusi. Non solo negozianti ma anche avvocati, artisti, istruttori di palestre, fotografi, architetti o psicologi sprovvisti di un contratto a tempo indeterminato costretti a fare i conti con il collasso dei rispettivi mercati mandati in fumo dal Covid: «La nostra associazione mette tutti insieme - spiega Salvatore Caraviello, presidente di Partite Iva Campania - Il governo ci ha gettato solo briciole. Da marzo 2020 a oggi io, in quanto partita Iva e piccolo imprenditore di negozi di intimo nei centri commerciali, ho ricevuto 3600 euro totali a fronte di un crollo di fatturato di 100mila euro. Abbiamo fissato un incontro con l’ordine dei commercialisti, che per noi sono l’anello di congiunzione con lo Stato. Decine di avvocati specializzati in partite Iva che non riescono più a mettere il piatto a tavola. Chiediamo aiuti più concreti e riaperture programmate». «In piazza ci siamo anche noi - spiega Mauro Pantano, presidente della Confederazione Imprese e Professioni - Il nuovo decreto sostegni è stato deludente.

I codici ateco non esistono più, e tra i “ristorati” figurano anche le libere professioni: commercialisti, ingegneri, avvocati, consulenti del lavoro, giornalisti. Questo significa che la platea a cui distribuire sussidi si è allargata, ma i miliardi stanziati sono rimasti i 18 previsti da Conte. L’allargamento della platea va bene, ma ci saremmo aspettati un aumento dei fondi che non è arrivato. Ogni partita Iva riceverà tra i 1500 e i 2000 euro per colmare spese e perdite di tutto il 2020. Chi percepisce il reddito di cittadinanza in questa fase è più agiato di un professionista o di un piccolo imprenditore». 

Video

Importante sottolineare che le riunioni procedono parallele alla protesta. Nelle stesse ore, infatti, una delegazione di Aicast e Casartigiani incontrerà il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, nella sede di piazza Bovio. Liliana Langella, presidente provinciale di Aicast Napoli, e Francesco Bottone di Casartigiani acconciatori evidenzieranno la crisi dei lavoratori della cura della persona. I numeri sono pesantissimi: «Le perdite per il settore benessere nei soli tre mesi di lockdown del 2020 ammontarono a 40 milioni di euro - spiegano Aicast e Casartigiani - con diversi suicidi avvenuti nelle aziende. Solo a Napoli e provincia il comparto conta 8mila imprese con 36mila addetti, mentre in Campania sono 16mila le imprese del comparto benessere con 66mila addetti. La sola città di Napoli ne conta 1900, un comparto che non solo regge economia e occupazione ma presta un servizio utile anche al benessere fisico e psichico della persona, cosa non da poco in questo grave periodo storico». 

Tornando in piazza, al Plebiscito ci saranno anche Vincenzo Schiavo (presidente Confesercenti Campania), Nicola Diomiaiuta (Presidente Regionale Immagine e Benessere di Confesercenti) e Giuseppe Esposito (Coordinatore Provinciale Immagine e Benessere e presidente dell’Associazione “Stamm ‘ccà”). «Porteremo 400 persone solo del comparto cura della persona - spiega Italo Palmieri di Stamm ‘cca’ - Parrucchieri, estetisti e barbieri sono stati danneggiati dalla nuova chiusura, soprattutto viste le spese medie di circa 5mila euro ciascuno per mettere in sicurezza i saloni. A loro si sono aggregati in tanti: commercianti e partite Iva». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA