Sarà un Natale davvero difficile per le di famiglie su cui incombe la decisione della Prefettura, determinata ad abbattere decine di case.
Si continua a rasare al suolo le abitazioni che, costruite nei decenni passati su tutto il territorio campano, rappresentano un rischio idrogeologico, hanno un vincolo paesaggistico o, semplicemente, non sono in regola con la documentazione necessaria.
Se le festività sono per tutti un momento di gioia, per queste famiglie è solo l’ultimo Natale da trascorrere tra le mura di casa.
Sono così iniziate le disperate richieste d’aiuto di queste famiglie, nella speranza che qualcuno possa aiutarle. Un’agonia che si è riversata anche sui bambini che, con commoventi messaggi a Babbo Natale, hanno espresso il loro disagio.
Come sottolinea la stessa Irace «Non stiamo parlando di seconde case, di abitazioni di lusso o per le vacanze, ma di case di necessità e queste dovrebbero essere un diritto di tutti».
Il suo abbattimento costerebbe alla famiglia ben 82 mila euro, ma dagli ultimi sviluppi pare che il loro avvocato, facendo ricorso, sia riuscito a calendarizzare un’udienza per il 22 marzo 2022. C’è da sperare che la Procura conceda la tregua, altrimenti i coniugi Irace nei prossimi due mesi dovranno sgomberare e abbattere la loro abitazione.
Un’altra famiglia intanto, quella di Emanuela Vitale, dopo il video appello per non radere al suolo l'abitazione di Pianura, ha ricevuto dalla Corte d’Appello la sospensione dell’abbattimento della casa, che sarebbe avvenuta il 27 Gennaio 2022, e ne ha fissato udienza il 25 dello stesso mese.
Se da un lato si tira un sospiro di sollievo, una spada di Damocle pende su queste famiglie a ricordare che questo, forse, è l’ultimo Natale che passeranno nelle loro case.