Nicola Oddati, doni in cambio di soffiate: «Se non si comporta bene niente vestiti»

Nicola Oddati, doni in cambio di soffiate: «Se non si comporta bene niente vestiti»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 3 Maggio 2022, 11:00 - Ultimo agg. 26 Marzo, 13:12
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Hanno identificato il sarto e hanno fotografato l'ingresso di di alcuni clienti all'interno del suo negozio-laboratorio. Nomi, dichiarazioni e immagini che - nell'ottica di chi indaga - servono a confermare lo scenario di favori e regali alla base della più importante gara d'appalto bandita negli ultimi mesi: la valorizzazione di rione Terra, la parte antica di Pozzuoli restituita alla cittadinanza pochi mesi fa, al termine di una cerimonia al cospetto del capo dello Stato Sergio Mattarella. Inchiesta per turbativa d'asta, chiara l'ipotesi che la Procura punta a verificare: sarebbero stati veicolati soldi, regali (ma anche la promessa di assunzioni) a chi avrebbe potuto favorire una cordata di imprenditori interessati alla gara. Una vicenda che emerge dalle oltre quaranta pagine del decreto di perquisizione che è stato notificato - tra gli altri - all'ex dirigente del Pd Nicola Oddati e al sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia

Sono cinque i casi di dazioni di denaro ricondotti a Nicola Oddati, su cui c'è esigenza di chiarezza. Da agosto del 2021 a febbraio dell'anno in corso, il politico del Pd avrebbe ricevuto soldi dalle mani di un soggetto legato all'imprenditore Salvatore Musella, a sua volta a capo di una Ati che puntava a gestire il rilancio di rione Terra.

Cinque dazioni di denaro, secondo quanto emerge da un'attività di appostamento che ha fatto registrare anche una sorta di colpo di scena: siamo alla fine di gennaio scorso, a Roma, quando Oddati viene fermato per un controllo apparentemente di routine da parte della polizia. Gli trovano 14mila euro, che - in un'ottica puramente accusatoria - sono la possibile conferma della dazioni di denaro effettuate da parte dell'imprenditore nei confronti del politico. Cautela doverosa, anche alla luce della probabile versione di Oddati. Va infatti ricordato che il dirigente del Pd era a capo delle agorà del partito e potrebbe aver raccolto quei soldi dalla campagna di tesseramento in seno allo stesso Partito democratico. Ma sarà il seguito delle indagini a stabilire la provenienza di quei soldi, in un'indagine decisamente più ampia, secondo quanto emerge dal flusso di intercettazioni. Agli atti anche alcuni regali, tra cui vestiti di sartoria regalati al politico. Negli ultimi mesi, gli inquirenti hanno identificato il sarto - un artigiano di Secondigliano - tanto da acquisire foto relative all'acquisto dell'abito da regalare a Oddati. E nelle carte si legge una frase rincondotta a un collaboratore di Musella, che sembra fatta apposta per alimentare suggestioni: «... se non fa quello che deve fare... non glielo facciamo (il vestito)». 

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Doveroso a questo punto attendere verifiche da parte degli inquirenti. Stesso discorso per Figliolia. Inchiesta condotta dai pm Stefano Capuano e Immacolata Sica, sotto il coordinamento del procuratore Gianni Melillo, chiara l'ipotesi di fondo: il sindaco avrebbe ottenuto l'assunzione di alcuni nomi segnalati (tre o quattro i casi da verificare) nelle aziende di Musella, in cambio del condizionamento della gara in favore dello stesso Musella. C'è un'intercettazione agli atti, che riguarda proprio la mancata assunzione di un ragazzo di Pozzuoli, circostanza fortemente negata da parte dei diretti interessati. A parlare è Salvatore Della Corte (legale rappresentante dell'azienda Cytec di Musella), che racconta di aver ricevuto altre due segnalazioni di assunzioni. Difeso dall'avvocato Luigi De Vita, Figliolia respinge le accuse, ribadendo la piena trasparenza della propria condotta, determinata a portare avanti l'appalto, per un futuro migliore alla collettività che rappresenta. 

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