Un uomo venuto dalla Puglia sventola una bandiera neoborbonica, «perché - spiega - siamo tutti del sud». La “Adunata nazionale: prova di forza contro il governo Italiano. Tutta l’Italia contro Draghi” di oggi pomeriggio in piazza Dante ha visto la partecipazione di poco più di un centinaio di no vax, che hanno ribadito il loro no ai provvedimenti del Governo per l'emergenza Covid e in particolare all'obbligo di green pass. Al termine della manifestazione, un foglio di via obbligatorio dalla città di Napoli è stato disposto dal questore Giuliano per l'imprenditore Nicola Franzoni; venti sanzioni amministrative sono scattate, invece, per il mancato uso della mascherina.
«Basta a questo regime dittatoriale che sta ledendo la libertà nel nostro Paese», urla dal megafono Antonio Pappalardo, ex generale dei carabinieri, al ritorno dalla questura dove era stato convocato poco prima l'imprenditore Nicola Franzoni, recentemente finito al centro delle polemiche per le dichiarazioni sulla morte del presidente dell’Europarlamento David Sassoli.
Il clima in piazza Dante non è paragonabile a quello delle altre città italiane dove gli animi si sono spesso surriscaldati, ma la tensione sale alla vista di cronisti, fotoreporter e agenti della polizia. «Via, via!», urla la folla inviperita, che s’infiamma invece quando dal palco improvvisato su una delle panchine di marmo sotto la statua di Dante sale Pappalardo, leader prima di una costola dei Forconi poi dei Gilet arancioni. «In questura mi hanno chiesto perché non indossavo la mascherina», riferisce con tono sarcastico ai manifestanti che lo acclamano. Mentre in piazza sfila una parte del popolo dei no vax: insegnanti, ingegneri, biologi, studenti. Una manifestazione che è stata tuttavia un flop perché, come fa notare Vincenzo De Pompeis, portavoce regionale dei Gilet arancioni, «tanti napoletani hanno deciso di andare a quella nazionale di Roma».
Tra i promotori della protesta il più vulcanico è senz’altro Beniamino Esposito: «Il senso di questa manifestazione è il diritto di portare le persone, il popolo nelle piazze della libertà, della democrazia.