Noemi, sfregiato il murales della bimba ferita a Napoli. La rabbia della mamma: «È il solito marciume»

Noemi, sfregiato il murales della bimba ferita a Napoli. La rabbia della mamma: «È il solito marciume»
di Melina Chiapparino
Giovedì 3 Febbraio 2022, 12:00 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 10:22
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Gli occhi grandi e azzurri di Noemi, ritratti sul murale in piazza Nazionale a Napoli, non ci sono più. Quel dipinto realizzato a pochi passi dal luogo in cui la bimba fu ferita gravemente da un proiettile, il 3 maggio 2019, durante un agguato di camorra, è stato completamente imbrattato. Lo sguardo dolce della piccola che nel ritratto trasmetteva tutta la tenerezza e la purezza dei suoi 4 anni, è stato ricoperto da vernice e alcuni disegni osceni. Oggi, Noemi costretta, suo malgrado, a diventare vittima innocente della camorra, continua a lottare quotidianamente per il suo futuro, conquistando piccoli successi con cure, terapie e un corsetto che deve indossare costantemente per camminare. Al suo fianco, la presenza tenace e instancabile dei genitori che ieri, alla notizia della vandalizzazione del murale, sono stati feriti ancora una volta.

«Con grande rammarico apprendo la notizia che il murale finora rispettato, dedicato a mia figlia Noemi, vittima della camorra è stato vandalizzato». La mamma della piccola ha denunciato con queste parole, lo sfregio inflitto al dipinto degli artisti Giulia Salamone Noeyes e Vittorio Valiante che con il coordinamento di Inward, l'Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, avevano ritratto lo sguardo di Noemi.

Sulla sua pagina facebook, ieri pomeriggio, Tania ha postato la foto del muro imbrattato definendolo «un gesto incivile del solito marciume che sporca da sempre la nostra città». E non è finita. Ancora parole di amarezza per lo scempio consumato ai danni di un'opera d'arte dall'enorme valore simbolico: «Con grande dispiacere e sdegno ancora una volta le vittime non vengono rispettate si legge nel post affidato ai social - mentre in città altarini che inneggiano alla criminalità, scritte di ogni genere che richiamano la camorra, vengono glorificate e rispettate». Non è un caso che dalla vicenda della piccola, i suoi familiari (compresa la nonna della bimba anche lei ferita, seppur lievemente durante l'agguato), abbiano intrapreso una vera e propria battaglia riassunta così: «Non fermate il nostro impegno alla legalità. Siete la vergogna di Napoli».

 

Noemi fu ferita da un proiettile che le trapassò la colonna vertebrale e un polmone. «Il personale dell'ospedale Santobono le salvò la vita», come hanno detto in più occasioni i suoi genitori. La piccola stava passeggiando, mano nella mano con la nonna a piazza Nazionale, prima di finire vittima di uno dei 17 colpi di proiettile calibro 9, che vennero esplosi in pieno giorno. Per quell'agguato di camorra, sono stati condannati i fratelli Antonio e Armando Del Re, incastrati dalle telecamere di sorveglianza mentre tentavano di colpire il loro vero obiettivo, il 32enne Salvatore Nurcaro. Fuori dai tribunali, la battaglia sociale contro la camorra ha intrapreso il significato simbolico della riqualificazione della piazza, e per questo, il 15 maggio 2021 fu inaugurate il murale.  

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«L'iniziativa del murale fu promossa dai genitori della bambina con la Fondazione Polis della Regione Campania, il Comune di Napoli e la Quarta Municipalità», ha dichiarato Enrico Tedesco, segretario generale della Fondazione Polis che «con Noemi e la sua famiglia porta avanti un percorso di adozione sociale con un costante affiancamento educativo, sociale e sanitario, al fine di contribuire a una crescita della bambina più sana e serena possibile». Da oggi cominceranno i sopralluoghi del personale della Fondazione con la quarta municipalità che attraverso il suo presidente, Maria Caniglia ha definito lo sfregio «un atto che offende anche la sofferenza patita dalla bambina e dalla famiglia». «Mai è successo che un murale dedicato a un delinquente o a un boss sia stato sfregiato», ha fatto sapere Francesco Borrelli, consigliere regionale che d'accordo con «la mamma di Noemi quando afferma che per i camorristi e criminali il rispetto e la devozione non mancano mai». «Per le vittime e i bambini la strafottenza e la mancanza di attenzione sono prevalenti. mentre le famiglie dei delinquenti che hanno ridotto in fin di vita la piccola Noemi pubblicano storie sui social dal carcere facendosi vedere allegri e senza mostrare alcun segno di pentimento», ha affermato Borrelli definendo Piazza Nazionale «terra di nessuno». 

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