Napoli, l'agonia della Galleria Principe: intonaci staccati, bagni inagibili e infiltrazioni d’acqua

Napoli, l'agonia della Galleria Principe: intonaci staccati, bagni inagibili e infiltrazioni d’acqua
di Antonio Folle
Venerdì 4 Ottobre 2019, 12:44 - Ultimo agg. 12:57
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Qualche mese fa il definitivo recupero della galleria Principe di Napoli, quella che per molti anni è stata un vero e proprio monumento al degrado a due passi dal Museo Archeologico Nazionale, sembrava cosa fatta. I fondi c’erano. La volontà politica e i necessari pareri della Sovrintendenza pure. Ad oggi, però, del progetto ventilato da palazzo San Giacomo che prevedeva la creazione di un mega polo artistico-culturale non c’è alcuna traccia. Anzi, le condizioni della galleria cominciano ad essere nuovamente preoccupanti.

Lo scorso giugno – con un intervento costato 60.000 euro che scatenò ampie polemiche – Napoliservizi ha pesantemente delimitato l’interno della struttura a causa del pericolo di distacco dei fregi. Oggi la struttura costruita nella seconda metà dell’800 è quasi interamente avvolta da una orribile rete bianca in nylon. La quasi totalità dei locali al piano terra sono vuoti o in attesa di essere presi in gestione. Capitolo a parte meritano i locali ai piani superiori, in alcuni casi in condizioni di avanzato degrado.
 
 

L’umidità regna e ha devastato gran parte degli intonaci che adesso meriterebbero radicali – e costosi – interventi di restauro. Parte dei locali al primo piano della galleria sembrano essere addirittura inagibili a causa della facilità con la quale è possibile “staccare” interi pezzi di intonaco dal muro. I servizi igienici, inoltre, sono completamente inagibili. Una condizione, quella che si nasconde dietro la facciata, che difficilmente si sposa con la possibilità di dare in uso ad altri soggetti locali che non sembrano avere le condizioni minime di vivibilità.

I problemi della galleria Umberto, ovviamente, non si fermano qui. Il porticato che affaccia direttamente sul Museo Archeologico Nazionale continua ad essere meta per senza fissa dimora che vi si accampano. Le vetrate che coprono la superficie del monumento fanno letteralmente acqua da tutte le parti. Durante le giornate di pioggia, infatti, anche all’interno della galleria è necessario aprire l’ombrello a causa dell’acqua piovana che si infiltra puntualmente allagando parte dei pavimenti in marmo.
 

«Nel luglio del 2018 – spiega il consigliere comunale Diego Venanzoni – in commissione consiliare fu presentato uno studio di fattibilità sulla possibile destinazione della Galleria Principe e su un possibile avviso pubblico. Ci fu un discreto lavoro da parte degli assessorati competenti. Ad oggi non sappiamo niente di quel progetto e le attuali condizioni della struttura non lasciano presagire niente di buono per il futuro. Le immagini sono evidenti e testimoniano l’avanzato stato di degrado di alcuni ambienti che sembrano essere al limite dell’agibilità. Inoltre – ha proseguito il consigliere – secondo voci non confermate e non smentite ci sarebbe un project financing di alcuni investitori stranieri pronti a investire dieci milioni di euro per la ristrutturazione dell’intera galleria ancora fermo sui tavoli degli assessori competenti. Questa struttura –ha concluso l’esponente dell’assise napoletana – è una eccellenza ed è un simbolo della nostra città. Potrebbe essere utilizzata per sviluppare il turismo di questa città ma continua ad essere drammaticamente abbandonata».
 
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