Le nozze trash del neomelodico e della vedova del boss, Tony Colombo non si presenta: il verbale di 32 mila euro notificato a casa

Le nozze trash del neomelodico e della vedova del boss, Tony Colombo non si presenta: il verbale di 32 mila euro notificato a casa
di Valerio Esca
Domenica 31 Marzo 2019, 16:30 - Ultimo agg. 18:00
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Il neomelodico Tony Colombo passa al contrattacco del Comune, mentre i vigili urbani dell'Unità operativa di Chiaia lo hanno atteso inutilmente ieri, negli uffici del comando, per notificare i 32mila euro di verbale ricevuti dai caschi bianchi per poi provvedere in serata alla notifica presso il domicilio del cantante. Colombo intanto prova a difendersi e attacca il sindaco de Magistris e l'assessore Clemente: «Vi pare che uno come me, abituato ad organizzare concerti, feste, etc., non fa i permessi?».

«In realtà il neomelodico il permesso, che in realtà era un parere, lo ha ricevuto, ma per fare un flash mob non un concerto», chiariscono dal Comune.

«Tra l'altro aggiunge Colombo - il sindaco de Magistris aveva manifestato l'intenzione di officiare il mio matrimonio, poi ha comunicato che in quella data avrebbe avuto altre cose da fare». Mentre da fonti del Municipio pare che le cose non stiano proprio così.
 

 

Nella Municipalità di Secondigliano, Colombo e sua moglie Tina avevano individuato come officiante proprio il primo cittadino senza però mai richiedere allo stesso il consenso. Tanto che già a gennaio l'ex pm, dopo un'attenta e accurata verifica di chi fossero i futuri sposi, declinò l'invito in maniera netta e chiese addirittura una smentita ufficiale rispetto all'anticipazione diffusa su alcuni siti.

Il neomelodico poi punta il dito contro l'assessore Clemente, che ieri mattina ha scritto su Fb: «Trentaduemila euro di multe. Abbiamo contestato ai responsabili ed all'organizzazione tutte le violazioni di legge e le sanzioni relative perché non passi il concetto che chiunque può fare il proprio comodo a Napoli infischiandosene delle regole, delle leggi e delle norme».

«Guarda caso sostiene invece il cantante - le polemiche sui permessi per la realizzazione del flash-mob sono venute fuori il giorno del mio matrimonio. A scoppio ritardato. Io mi sono sposato il 28 marzo, il flash-mob a piazza del Plebiscito è stato realizzato il 25 marzo. Sono passati tre giorni in cui sui social e sui giornali si parlava in modo favorevole di questa mia iniziativa. Il pregiudizio - aggiunge - è anche a monte dello spostamento della manifestazione Cento passi per il 21 marzo in altra sede. Ci tengo a puntualizzare che da tempo si sapeva che il mio matrimonio sarebbe stato officiato al Maschio Angioino. L'assessore Clemente ha dichiarato ai giornali di essere stata avvisata la sera prima. Deduco che c'è un difetto di comunicazione interna al Comune e che l'assessore non legge giornali e contenuti social che da mesi riportavano la notizia».
 

I quesiti da chiarire restano: ad esempio chi dell'amministrazione abbia interloquito con il management di Colombo, prima di cominciare il valzer delle mail. Uno dei punti sui quali si stanno interrogando gli inquirenti è se qualcuno possa aver favorito l'interlocuzione tra l'amministrazione comunale e Tony Colombo. E c'è già un precedente che lega il neomelodico al Comune. Era il 18 aprile del 2017, quando Colombo, insieme ad Alessio ed Emiliana Cantone, riuscì ad ottenere in concessione piazza Dante per girare il videoclip di «Acaricia mi Cuerpo». Certo, piazza Dante non è piazza Plebiscito. Basti pensare che per il Plebiscito, a differenza delle altre piazze, soltanto la segreteria del sindaco può rilasciare permessi e pareri. Proprio per tenere sotto controllo la principale piazza della città. Piazza che però è sfuggita al controllo di tutti la sera del 25 marzo.

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